Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".
La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.
lunedì 23 agosto 2010
IUS 28
1.
Cari compagni di viaggio, non sono andato in ferie, ma molto più lontano.
2.
Da Scandurra ho imparato a non insegnare a Dio a fare Dio.
3.
Le scienze dello spirito pretendono di risolvere le questioni spirituali a tavolino, la comprensione razionale, scientifica, è un fenomeno della nostra tarda ratio, un fenomeno tardivo, che ha poco a che fare con lo spirito. Ci sono state civiltà totalmente spirituali, in cui la ratio era pressoché assente. Già l’idea di una scienza, per lo spirito, ci indica una via del tutto estranea ai modi dello spirito. Se però qualcuno vuole fare una chiacchierata, sta bene. Il venire al mondo è o non è un fenomeno occulto? È logico? Razionale? È scientifico? Cosa c’è di razionale? La logica stessa ci invita ad un cammino nell’ignoto anziché ad una chiacchiera tardiva. L’esistenza è un fenomeno occulto. Noi proveniamo dall’ignoto e questo è il punto di partenza se si vuole raccapezzarci qualcosa. L’esistenza comincia dalla vita, muove da essa, cioè dal fenomeno più occulto che la vita ci pone, la vita stessa. Prima, adesso e dopo, da un punto di vista occulto. Le scienze dello spirito, si fondano su fattori linguistici, nominalistici, quasi a porre una identità tra la realtà e il linguaggio, ma lo spirito non può essere risolto da questi espedienti di Scolastica, così significa andare avanti per lacune, tra mezze verità. L’iniziato è un uomo che sente la vita e muove dalla vita, la sua pulsione o il suo cuore esso li ricava dal divino, spezzando la barriera del linguaggio.
4.
Una delle cose che mi ha insegnato Scandurra, è il controllo del magnetismo umano e la sua proiezione nello spazio. I fluidi umani sono potenti e funzionano.
La cerchia interna dell'Ordine Templare, addestrava così i più meritevoli:
1.concentrati senza focalizzare,
2.guarda all’indietro senza voltarti,
3.senti il cuore irradiarsi a rosa.
Realizzato tutto questo, si è capaci di combattere con due spade, quella visibile e quella invisibile.
Se miri al generale non ottieni niente, ma se miri allo specifico puoi toccare l’universale.
Prendi ogni contrattempo come variabile portatrice di buoni auspici.
VERSO LO SCALO INTERDIMENSIONALE: TERRANUSI 4
Era difficile per me staccare l'attenzione da quel vascello, alla sua forma tozza, angolosa. Non riuscivo a distinguere i suoi dispositivi di propulsione. Non vedevo emblemi o simboli di identificazione su quello scafo. L'unica constatazione che attenuò i miei timori fu che quello strano vascello appariva di progettazione e costruzione umane. Almeno così mi sembrava ad una prima analisi.
La prua si spalancò come una bocca vorace. Un vapore giallognolo fuoriuscì investendoci. Era freddo e inodore. Intravidi una scala mobile che si srotolava a mò di serpente verso di noi. Mi rivolsi a Roberto con uno sguardo di sorpresa. Mi fece cenno di salire. Così feci e mi diressi verso quella rampa metallica semovente che lentamente ci trasportò dentro la balzo-nave. Tra le lingue di vapore intravidi un uomo, alto sul metro e ottanta, robusto. Sì, decisamente era umano. Il suo abbigliamento non aveva niente a che vedere con lo stereotipo della tuta spaziale o del pigiamino alla Star Trek. Giacca e calzoni comodi di un mollettone verde scuro, un gilet dello stesso colore e una camicia marrone chiaro abbottonata. Sembrava un gentiluomo di campagna. Non dimostrava più di cinquanta anni. Bruno e dal volto interessante, profondo, vivacissimo.
“Ben trovato Roberto”.
“Son contento di rivederti. Ho con me Angelo, amico di Scandurra”.
“Sta invecchiando quel tremendo topo di fogna spaziale. Vedo che mi manda una recluta. Ben contento di fare la tua conoscenza. Asbel è il mio nome”.
La sua voce era calda, simpatica. Abbassai la testa e gli allungai la mano per salutarlo. Lui fece lo stesso ma mi strinse l'avambraccio. Lo imitai a quel punto. Aveva un'espressione che poi imparai a distinguere, quella cioè del professionista navigato, pronto a far fronte a qualunque situazione. Ci fece strada verso l'interno della nave che trovai più insolito dell'esterno. Pur sembrandomi di fabbricazione umana, il suo piano generale si discostava nel modo più completo da quanto conosciuto. Le funzioni dei molti strumenti mi apparivano familiari, ma la loro conformazione mi era estranea. Mi guardavo intorno con un senso di meraviglia. Infine, Asbel ci condusse in una cabina rivestita di pannelli di legno, sì, legno autentico. Era la sala comandi, un grande vetro giallo mostrava l'esterno, ma in realtà era un visore. C'erano quattro poltroncine legnometallo, due avanti e due dietro a formare un trapezio. Ci invitò a sedere. Io per istinto mi accomodai dietro. Il comandante, invece, mi indicò la postazione al suo fianco.
“Scandurra ti ha mandato qui per un gioco di una scala talmente smisurata da polverizzare le beghe di un singolo pianeta. Il cane rabbioso è alle nostre calcagna. Le porte sono ambite da bassi esseri disposti a tutto pur di dominare. Dovremo far saltar via una delle zanne di quella bestia. Sembriamo, Angelo, diversi, eppure ci lega un anello fondamentale. Saltiamo entrambi da un universo ad un altro. Non per diletto ma per dovere. La tua galassia sta diventando piccola come la sua riserva di tempo. Allora come in ogni crisi guerra carestia, ci son sempre pirati d'anime che brigano oltre ogni limite per rubare la conoscenza. Ecco quindi che entriamo in ballo noi. Ci grattano dove ci prude”.
Non compresi completamente a cosa alludesse il comandante. Con una specie di cloche ad elle manovrò la balzo-nave con noncuranza estrema e ci alzammo. Non avvertii pressioni di nessun tipo. Sembrava che scivolasse dentro un liquido. Vidi l'insieme del labirinto ed era immenso e complicato. Sembrava vicino, quasi lo potevo toccare. Eravamo diretti a rompere le ossa a non so quale cane bastardo. Pura avventura come mai avevo sognato o rogna immensamente più grande di me. Fra poco avrei avuto la frusta per il mio c.....
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RispondiEliminaImmagino tu abbia voluto scrivere il finale in questa maniera per cercare di trasmetterci, in qualche modo, la stessa sensazione che hai vissuto tu... o no?
RispondiEliminaVorrei chiederti una cosa a proposito delle "civiltà totalmente spirituali, in cui la ratio era pressoché assente", erano "anche" entità fisiche? (perdona la terminologia).
E se permetti, un'altra domanda:
"Da Scandurra ho imparato a non insegnare a Dio a fare Dio." e cioè a non chiedere?
Grazie.
@Giusparsifal
RispondiEliminaTento di ricreare attraverso il raccontare, senza artifizi letterari, ma diretto, quello che provai, le sensazioni, le paure, la meraviglia.
Erano civiltà così elevate da manifestarsi come pura energia.
'Non insegnare a Dio a fare Dio', nel senso che non devo credere o pretendere di correggere la Creazione e le leggi divine, e anche quando morte e malattia e tutto ciò che decade ci fa soffrire e ci rende deboli, considerare tutto ciò come parte della Vita che si dipana lungo un cammino che non inizia con la nascita e non finisce con la morte. Tante cose ci sfuggono, e non è la ragione che può spiegare il mistero del tutto, checché ne dicano Messori e i professorini della teologia. Alcuni vorrebbero limitare l'opera divina in formule e teoremi, sistematizzare il pensiero di Dio in norme: presuntuosi e cretini.
@Vin
RispondiEliminaCome faccio ascaricare libri da Sribd? Mi domanda il login di facebook. Riesci a spiegarmi qualcosa?Grazie
ti devi iscrivere .. e' free o gratis e dopo li scarichi
RispondiEliminaCiao Angelo....
RispondiEliminacosa intendi per concentrarsi senza focalizzare?
@Luca
RispondiEliminaCerca un punto infinitesimale - il famigerato punto meraviglioso dei Templari - dentro di te, e finché lo cercherai senza trovarlo sarai concentrato ma privo di target; quando poi lo scorgerai, ti identificherai con esso da non aver più bisogno di concentrarti.
Ciao Angelo,
RispondiEliminaPer guardare indietro senza voltarsi, è riferito ad "indietro" in senso temporale, o è proprio un concetto "fisico", ossia alle spalle, dietro. Saro' piu' chiaro, si intende guardare al passato senza ritornarci o capacità di "sentire" anche al di fuori dei nostri sensi?
Visto che io sono appena tornato dalle ferie, e che si è trattato proprio di semplici ferie, cosa intendi quando dici che sei tornato, ma non dalle ferie, bensi' da molto piu' lontano? hai aperto di nuovo le porte?hai usato la spoletta?
Comunque, un caro saluto a te e a tutti!
mi sono già rimesso al lavoro, e quindi ... pdf scaricabile qui!
RispondiEliminahttp://www.scribd.com/doc/36623724/Incontro-Con-Un-Uomo-Straordinario-28