In tempi considerati
preistorici, ci furono spaventose conseguenze del passaggio di un Corpo Celeste.
Secondo Michanowsky, invece, l’esplosione della supernova Vela X originò la
prima civiltà umana. Altri ancora riferiscono di un onda galattica di grandezza
astronomica che provocò disastri inimmaginabili. Comunque lo si voglia
classificare, un evento cosmico avvenne all’alba dei tempi provocando un
cambiamento geofisico di proporzioni globali. Mi domando: si trattava di un
corpo celeste o si manifestò un evento sovrasensibile? Intanto l’effetto più
appariscente del fenomeno fu la glaciazione del nostro pianeta. Non finisce
qui. Esistono prove (ma tenute ai margini dell’informazione ufficiale) secondo
cui il nostro sistema solare sta attualmente transitando in una regione dello
spazio che contiene polvere e grandi masse ghiacciate in quantità sufficienti
ad incidere seriamente sul clima terrestre, si tratta di detriti di supernova
insieme ad intense scariche di particelle di raggi cosmici. Un ciclo si ripete?
Un altro effetto non meno drammatico riguarderà un periodo di oscurità che
avvolgerà il pianeta, come anticipato da antiche profezie religiose e che già caratterizzò
un frangente dimenticato del medioevo. Lo stesso Giordano Bruno preconizzò la
fine del sistema solare ad opera di un astro nero. Che si riferisse proprio ai
nostri tempi?
“L’uomo
viaggerà nel cosmo e dal cosmo apprenderà il giorno della sua fine [...]
proprio quando l’uomo si crederà padrone del cosmo molte ricche città faranno
la fine di Sodoma e Gomorra [...] un Sole Nero inghiottirà nello spazio il
sole, la luna, e tutti pianeti che ruotano intorno al sole” (“De l’infinito
Universo et mondi” di Giordano Bruno)
La materia collasserà
e la fine di un mondo così come lo conosciamo sarà prossima. E non c’è bisogno
di citare Nostradamus e le sue quartine. Per inciso, le Centurie non sono opera dell’astrologo
di corte da cui prendono il nome e, quindi, non sono nemmeno da intendersi come
una sequenza profetica filologica-simbolica e anagrammatica; furono stilate il
1268 allo scopo di codificare informazioni riservate ad uso esclusivo templare,
una crono-storiografia per fini politico-diplomatici con particolare attenzione
alla sfera d’influenza europea, in primis la Francia, e tra le “righe” vi
scorgiamo delle chiavi per trasmettere la conoscenza iniziatica del cerchio
interno dell’Ordine ai posteri degni.
A molti - compresi
coloro, diciamo così, sensibili a certe tematiche alternative – gli annunci di
fine-del-mondo non riscuotono più tanto credito. Il millenarismo è una
patologia sociale che avviene ad ogni crisi sistemica, sostengono i
razionalisti, convinti che il domani sarà radioso e pane per tutti. Il
famigerato DUEMILADODICI è passato senza conseguenze apparenti (il Varco si è
manifestato ma chi l’ha percepito?) e, in fondo, nessuno vuol credere ai
profeti di sventura, porta male. Ma sì, crepi l’astrologo e sia internato il
paranoico.
Tuttavia vi sono
segnali a vari livelli che configurano una situazione per niente promettente
sulle sorti dell’umanità. E non mi riferisco soltanto alla crisi in Terra
Santa, al terrorismo di matrice islamica, alla nuova guerra fredda tra USA e
Russia, al progressivo impoverimento e perdita di identità degli europei. Basta
scorrere le cronache (comunque reticenti assai su certe cose) e se ne ha
un’idea approssimativa ma terribile. No, non mi riferisco a ciò che è evidente.
Oggi nessuno può
lavarsi le mani o diluire le proprie responsabilità, pena la morte dell’anima,
di fronte all’apoteosi del Male spirituale. Il mondo è una città indifesa, il
Cavallo di Troia è già dentro le mura di cinta. Le potenze arcontiche non
trovano più resistenza alla loro avanzata. Chi si accorge che il proprio sé
profondo è invaso dalla trimurti gnostica? L’inesorabile passo ferrato
dell’Orda oscura è giunto a destinazione, ma non ne troverete nemmeno un
trafiletto sulla carta stampata e né vespe né zanzare vi faranno cenno. I servi
dell’Orda sono padroni del clima, delle acque, della terra, stanno sradicando
l’Albero stesso della Creazione, deturpando i frutti, inutile però cercarne
conferma su Sky Meteo. Una manciata di uomini trattiene indebitamente le
risorse di tutto un pianeta e quando il gregge alzerà la testa, armato del coraggio
dei vinti, calpesterà e brucerà tutti i templi monetari insieme ai custodi del
bottino, ma sarà troppo tardi. Gli oligarchi e gli istituti think tank hanno
pianificato una strategia efficace, almeno fino ad un certo punto. Si tiene il
composto-massa a bassa temperatura, a fuoco lento, si raggiungerà infine la
cottura senza evidenze immediate, purtuttavia la pietanza si cuocerà. La gente
va tenuta sotto controllo con ogni mezzo, ma senza scossoni né fiammate
repentine. La strategia della tensione non è più efficace. Ci vuole la
narcoipnosi, più sicura e subdola.
Eppure basterebbe
scuotere la coscienza, liberarla dai fumi della normalizzazione, alzare la
testa e gridare:
NON SONO CARNE DA
MACELLO, DIFENDERÒ LA MIA LIBERTÀ FINO ALLA FINE.
E non si tratta di
fare barricate o di prendere il fucile. Macché, non vogliamo cadere nella tana
del lupo come Spartacus. Dobbiamo elevarci e rompere le catene con un puro atto
di conoscenza. Non ci sono sbarre possibili alla libertà dell’anima. La piccola
onda che chiamiamo Io non è che un’allucinazione, una sciagurata
identificazione.
TU NON SEI L’IO, MA
PARTE DI UNA VITA UNICA CHE PULSA NELL’UNIVERSO.
Da millenni siamo alle
prese con gli stessi errori. Qualcosa, in un qualche momento, andò
terribilmente storto.
Siamo alla vigilia
della fine di un mondo. La notte si avvicina. Il fuoco sarà l’elemento
distruttore. Le acque degli oceani saranno sconvolte, l’onda d’urto fracasserà
le montagne, le folgori bruceranno ogni cosa che si muove. L’urlo del pianeta
riverbererà in tutta la periferia della galassia. Dovremmo cercare un luogo
raro e benedetto, oltre frontiera (mondo e ultramondo), per trovar riparo. Ma
ci saranno ancora uomini in grado di capire in tempo che il tempo è terminato?
Si avrà ancora la forza di reagire? Lo spirito di sopravvivenza ci salverà
ancora?
Ho ragione di ritenere
che solo i semplici sentiranno la tempesta approssimarsi. Le sentinelle
dell’aurora avvertiranno il passaggio di fase. La maggioranza degli uomini farà
i debiti scongiuri e continuerà a vivere in questa prigione mentale. Dobbiamo
lottare anche per loro, i sordi e i ciechi, affinché sentano e vedano arrivare
la fine e prepararsi al nuovo inizio.
Il pessimismo non ci
aiuta, certo, ma nemmeno l’ottimismo della ragione ha mai salvato nessuno. Nel nostro
cuore, lo so, alberga sempre una fiducia capace di rinnovarsi, l’ultimo sentimento
rimane, magari sospeso, ma vive anche di fronte al peggio. Io consiglio alcuni
accorgimenti pratici e concettuali da tener conto quando le cose peggioreranno
e non potremo solo optare per una sonora ultima sbornia.
Se solo potessimo
concepire a titolo ipotetico, così tanto per farci del male, l’immagine
terribile della Natura pietrificata e immobile anche solo per un secondo,
dovremmo pure attenderci che ogni mutamento insieme al tempo terminerebbero. Un
incubo allo stato puro. Che fare? Ascoltare senza guardare, per non rimanere
mummificati. È preferibile evitare la violenza del vedere per accorgerci che
un’altra facoltà emergerebbe, un nuovo senso assopito da millenni, quello che
ci permetterà di vivere e sopravvivere alla fine, di spiccare il salto verso
nuovi mondi.
Dobbiamo diventare una
corrente impetuosa che travolgerà ogni tiranno, ogni barriera sensoriale e ogni
stravolgimento geologico. Dopo una discesa ci sarà un’ascesa. Il mulinello
delle forze contrapposte sono le eterne pale del divenire cosmico. Come il
giorno e la notte. Solo con tali differenze siamo in grado di maturare nel
distinguere le cose e la loro funzione secondo fini benefici o maligni.
Attenzione, però. Esistono potenze sperimentalmente conoscibili, la cui
strategia è quella di restare sempre dietro le quinte della storia, delle cose,
dei mondi, degli spiriti. Una razza di antichi esseri il cui scopo è di deviare
le menti incerte. Chi sono le vittime degli arconti? Coloro che non posseggono il
marchio dell’eternità, che non hanno ancora ridestato in sé il seme dell’Albero
del Bene e del Male. Imparare a nuotare solo quando si cade in mare, è pratica
assai pericolosa, così come ad un certo momento critico della nostra vita ci
convinciamo che per uscirne basti partecipare a corsi yoga o a seminari
intensivi di illuminazione: è solo un vano dibattersi. Ogni cosa ha il suo
giusto tempo per maturare. Cercare rimedi fuori tempo diviene male. Dobbiamo
chiederci una volta per tutte: che ci stiamo a fare in questa condizione umana?
Se viviamo per campare nella miseria ontologica, sarebbe veramente poca cosa
questa vita. Ci sono state donate delle facoltà incredibili che vanno capitalizzate
oltre misura. Le forze latenti sono il risultato della volontà divina: il
segreto sta tutto qui, nel ridestarle. Credere per vedere.
"Bisogna
tenerci pronti per un avvenimento immenso dell'ordine divino, verso il quale
procediamo a una velocità accelerata che deve colpire tutti gli osservatori.
Temibili oracoli annunciano già che i tempi sono giunti " Joseph de
Maistre