Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

martedì 12 dicembre 2017

Siate argini ai margini del mondo



Gesù non è un agitatore politico. Non gli interessa quale regime governa i popoli, né si fa sindacalista a favore del salario garantito. Lui ci parla dell’altro mondo, del Regno di Dio che è già tra noi e in noi, ed è un regno spirituale. L’azione umana non illuminata dallo Spirito causa solo divisioni e diatribe. Il diavolo è precisamente colui che divide. Malkutha è la parola aramaica per regno e la radice mlkh è anche quella per consiglio. Quando preghiamo “venga il tuo Regno” stiamo invocando la guida di forze spirituali e divine già presenti dentro di noi. Il regno è la presenza divina, la sovranità divina, non è un dominio terreno come lo immaginano gli ebrei. Nessun potere terreno può raddrizzare il legno storto dell’umanità, senza essere guidato da una coscienza illuminata. Con il passare del tempo il numero di miracoli compiuti da Gesù si riduce a zero, fino alla Resurrezione, miracolo assoluto di tutti i tempi. Eppure non chiede nulla a nessuno, se non ospitalità in cambio dei suoi insegnamenti. Il minimo indispensabile. Dio vede e provvede. Gesù è moralmente e spiritualmente esigente, non lo è materialmente. Gesù non acquista nulla. Dà e riceve in un costante flusso di scambi che non priva nessuno di niente, perché nessuno accumula più di quanto sia necessario. Non c’è un senso di inappagamento nel suo mondo, non c’è noia, non c’è frustrazione e quindi non c’è shopping compulsivo, c’è moneta di luce che va acquisita ma non c’è consumismo. C’è beatitudine, il piacere di un lavoro ben fatto e di un’interazione umana rispettosa, onorevole con tutti gli esseri degli universi. Questo è il Regno.

“I provocatori, i soverchiatori, tutti coloro che, in qualunque modo, fanno torto altrui, sono rei, non solo del male che commettono, ma del pervertimento ancora a cui portano gli animi degli offesi.”
Alessandro Manzoni

“Qual è il parassita più resistente? Un batterio? Un virus? Una tenia intestinale? No, un’idea. Persistente, contagiosa. Una volta che si è impossessata del cervello è quasi impossibile sradicarla. Un’idea pienamente formata, compresa, si avvinghia qui dentro, da qualche parte.” Film Inception di Chris Nolan.

Se si è turbati o stanchi, se si ha una mente rigorosamente scientifica, consiglio vivamente di fare a meno di leggere quanto scrivo. Per i profani di professione, le mie asserzioni sembreranno antistoriche, fantastiche, assurde; e lo sono per certi versi. In altri tempi, sicuramente migliori, si sarebbe parlato di miti, di simboliche rappresentazioni, ma non di fesserie buone per irrazionalisti patologici. Ma tant’è. L’uomo moderno ha sovvertito tutto con capricciosi esperimenti filosofici, scientifici, industriali, attirando la rovina su se stesso e la sua famiglia. Io non sono servo di nessuno, amo Dio che dona la vita e seguo leggi non scritte sui codici ma sul Libro Universale; ciò che scrivo risulterà irrilevante a quelli che sono legati agli ingranaggi del sistema, ma sbagliano a snobbare indicazioni liberatrici, perché potrei dar loro la chiave della prigione in cui si trovano senza saperlo, gratuitamente. So che il denaro può comprare tutto tranne che la verità, perciò sono povero di risorse materiali ma ricchissimo di ‘altro’ che qualcuno ucciderebbe pur di averlo.
Ho una specifica capacità della mente, la capacità di ritrarre la mia attenzione da tutto ciò che si trova all’esterno, al di fuori di “Io”, rivolgendola verso me stesso. E cosa scopro? Una sorgente potentissima di energie radianti, elettricità allo stato puro, fonte di conoscenza in cui passato presente futuro non sono più divisi ma coesistono in un continuum. Non bisogna essere maghi o sensitivi, lo siamo tutti almeno a livello latente. Bisogna però dedicarci una vita per affinare, assimilare, sperimentare, risvegliare, le potenze insite. Non prevedo ma vedo, leggo le dominanti, gli archetipi che dirigono le umane cose. Come con i 22 Arcani Maggiori, finestrelle che si affacciano sul mondo di là dal mondo. Perciò ‘vedere’ è auspicare, è condurre le energie verso il traguardo desiderato, oppure ‘vedere’ è percepire l’aria che tira.
Sento nell’aria un profumo nuovo che sa d’antico. L’Italia potrebbe cambiar faccia, Sì, perché la sua attuale sudditanza pietosa nei confronti di potentati internazionali, che ha causato miseria e disperazione tra noi contribuenti (non abbiamo più lo status di liberi cittadini), è destinata a finire, in un modo o nell’altro, come tutte le dittature che spargono veleni, già, perché a furia di seminar trappole si rimane vittime delle stesse. I comunisti o quello che resta, stanno per sloggiare da Palazzo Chigi. Alle prossime elezioni prenderanno una tranvata di dimensioni storiche, paragonabile alla caduta del muro di Berlino, e non perché l’opposizione sia superiore per morale, cultura e capacità, macché. Saranno sbalzati dalle poltrone del potere (effimero, poiché chi governa in Italia è la Germania) perché il popolo, noi del web in buona parte, ci siamo stufati del politicamente corretto, dell’umanitarismo peloso, delle coop rosse, dei giudici organici alla sinistra, di Matteo Renzi, dell’amatissima Laura Boldrini, di Grasso, Jovanotti, Littizetto, fabiofazio, della redazione di La Repubblica insieme al guru Eugenio Scalfari, della Stampa di Torino, del Corrierone e via elencando. Dopo aver assaporato l’amaro calice della sconfitta, si consoleranno ripetendosi che i barbari, i deplorevoli, le forzeoscure hanno vinto, ma in loro si è ormai insinuato il germe del dubbio che conduce alla paura. L’incantesimo di massa sta per essere infranto. Ma quanto finora detto è solo la punta dell’iceberg di quanto sta effettivamente succedendo. Ho ragione di credere che noi del web, razza poco apprezzata dai piani alti, ecco, noi internauti dobbiamo diventare gli argini del fiume in piena che vuol travolgere tutto. Argini che dovranno dimostrare forza e coraggio per i tempi che ci attendono. Intanto facciamo una considerazione sul profilo dei nostri governanti, cioè di quelli che stanno in Parlamento, insomma su chi risiede ufficialmente nella sala comandi. Si ritiene che la politica mondiale sia tremendamente complicata e quindi incomprensibile, ma si tratta solo di un poker per il potere, spesso incredibilmente semplice, grossolano, primitivo. L’unica cosa che conferisce ai politici un alone di superiorità è il fatto che essi mantengono segrete le loro mosse e poi ci mettono di fronte ai fatti compiuti. La nostra sorpresa e il nostro stupore ci inducono a pensare che dietro il tutto debbano esserci state manovre estremamente complicate, ma in realtà la cosa si distingue appena dai giochi di guerra dei bambini: si tratta solo di un gioco di banditi. Basta solo leggere le biografie degli uomini di Stato e dei magnati dell’industria, dei banchieri, per rimanere colpiti dalla banalità, dalla scarsità di variazioni nei motivi che li spingono ad agire. Non è tutto. Dietro i politici di professione si muovono esseri dai connotati sfuggenti, immorali, antiumani. Lo ripeto fino allo spasimo: esiste un cerchio sovrastrutturale al sistema, che anni fa denominai Il gruppo, oggi commissione Ultramondo. Codesto cerchio ha le stesse caratteristiche dell’insieme delle forze che si scagliarono e crocifissero Gesù Cristo, un mix di potere temporale unito ad un’autorità spirituale oscura, sempre operante da millenni, dai mille volti ma dal medesimo intento, quello di distruggere il mondo per costruire sulle sue macerie una civiltà di tenebra.

“Persecutori dei buoni, odiatori della verità, amanti della menzogna, che non conoscono la ricompensa della giustizia, che non si attengono al bene né alla giusta causa, che sono vigilanti non per il bene ma per il male; dai quali è lontana la mansuetudine e la pazienza, che amano la vanità, che vanno a caccia della ricompensa, non hanno pietà del povero, non soffrono con chi soffre, non riconoscono il loro creatore, uccisori dei figli, che sopprimono con l’aborto una creatura di Dio, respingono il bisognoso, opprimono i miseri, avvocati dei ricchi, giudici ingiusti dei poveri, pieni di ogni peccato. Guardatevi, o figli, da tutte queste colpe”. Didaché, Dottrina degli Apostoli V, 2, I secolo

“[Satana] sa di aver forza solo se si fa passare per uno che sta dalla parte di Dio, per uno che sostiene la sua causa. Solo se si presenta come devoto a Dio il serpente può essere malvagio. […] “Se il male si mostra nella propria totale separazione da Dio, allora è del tutto privo di forza, è uno spauracchio per bambini, non occorre temerlo, anzi il male non concentra lì la sua forza, e per lo più su questo punto attrae l’attenzione per distrarla da quell’altro punto in cui effettivamente vuole aprirsi la breccia ed irrompere”. Dietrich Bonhoeffer

DON JUAN: «Rifletti per un momento e dimmi come spiegheresti la contraddizione esistente fra l’intelligenza dell’uomo che costruisce, organizza e la stupidità del suo sistema di credenze, oppure la stupidità del suo comportamento contraddittorio. Secondo gli sciamani, sono stati i predatori a instillarci questi sistemi di credenza, il concetto di bene e di male, le consuetudini sociali. Sono stati loro a definire le nostre speranze e aspettative, nonché i sogni di successo e i parametri del fallimento. Ci hanno dato avidità, desiderio smodato e codardia. Ci hanno resi abitudinari, centrati nell’ego e inclini all’autocompiacimento».
CARLOS CASTANEDA: «Perché questo predatore ci avrebbe sottomessi nel modo che stai descrivendo, don Juan? Dev’esserci una spiegazione logica.»Don Juan: «Una spiegazione c’è ed è la più semplice che si possa immaginare. I predatori hanno preso il sopravvento perché siamo il loro cibo, la loro fonte di sostentamento. Ecco perché ci spremono senza pietà. Proprio come noi alleviamo i polli nelle stie…»
«sfruttiamo noi stessi senza ritegno i nostri animali: li mungiamo, li tosiamo, prendiamo loro le uova e poi li macelliamo o li rendiamo in diversi modi sottomessi e mansueti. Li leghiamo, li mettiamo in gabbia, tagliamo loro le ali, le corna, gli artigli ed i becchi, li ammaestriamo rendendoli dipendenti e gli togliamo poco a poco l’aggressività e l’istinto naturale per la libertà».
«La coscienza delle suole rispecchia la nostra immagine, la nostra superbia e il nostro ego, i quali alla fine non sono altro che la nostra vera gabbia.»
«La nostra mentalità da schiavi, che nella cultura giudeo-cristiana ci promette consolazione nell’aldilà, non porta alcuna vantaggio a noi stessi, bensì ad una forza estranea, che in cambio della nostra energia ci fornisce credenze, fedi e modi di vedere che limitano le nostre possibilità e ci fanno cadere nella dipendenza».
CARLOS CASTANEDA: «Ma come ci riescono, don Juan?» chiesi, sempre più irritato. «Ci sussurrano queste cose all’orecchio mentre dormiamo?»
DON JUAN: Sorrise. «Certamente no. Sarebbe idiota! Sono infinitamente più efficienti e organizzati. Per mantenerci obbidienti, deboli e mansueti, i predatori si sono impegnati in un’operazione stupenda, dal punto di vista dello stratega. Orrenda, nell’ottica di chi la subisce. Ci hanno dato la loro mente! Mi ascolti? I predatori ci hanno dato la loro mente, che è diventata la nostra. La mente dei predatori è barocca, contraddittoria, tetra, ossessionata dal timore di essere smascherata. Benché tu non abbia mai sofferto la fame, sei ugualmente vittima dell’ansia da cibo e la tua altro non è che l’ansia del predatore, sempre timoroso che il suo stratagemma venga scoperto e il nutrimento gli sia negato. Tramite la mente che, dopotutto, è la loro, i predatori instillano nella vita degli uomini ciò che più gli conviene, garantendosi un certo livello di sicurezza che va a mitigare la loro paura».
Carlos: «Ma se gli sciamani dell’antico Messico e quelli attuali vedono i predatori, perché non fanno nulla?»
Don Juan: «Non c’è nulla che tu e io possiamo fare se non esercitare l’autodisciplina fino a renderci inaccessibili.Ma pensi forse di poter convincere i tuoi simili ad affrontare tali rigori? Si metterebbero a ridere e si farebbero beffe di te, e i più aggressivi ti picchierebbero a morte. Non perché non ti credano. Nel profondo di ogni essere umano c’è una consapevolezza ancestrale, viscerale, dell’esistenza dei predatori».

Carlos Castaneda, Il Lato Attivo dell’Infinito


“Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno”.
1 Tessalonicesi 5:3

L’uomo che fuma ce l’ha con Jeremiah Smith perché offre speranza agli uomini e la speranza gli impedisce di controllarli:
L’Uomo Che Fuma: “Noi gli diamo la felicità, loro ci conferiscono l’autorità”
J.S.: “l’autorità di toglierli la libertà dietro la maschera della democrazia”
UCF: “gli uomini non possono essere liberi, perché sono deboli, corrotti, inutili ed irrequieti. La gente crede nell’autorità, si sono stufati di aspettare miracoli e misteri. La scienza è la loro religione. Non esiste una spiegazione più grande di questa per loro. E non devono mai credere in qualcos’altro se vogliamo che il piano proceda…Noi plachiamo la loro coscienza. Chiunque sappia quietare la coscienza di un uomo può spogliarlo della sua libertà”.
Talitha Cumi, X-Files, Episodio 3X24

Rischio di citarmi addosso, ma credo di rendere bene il senso di quanto vado dicendo da anni. Prendendo a prestito alcune riflessioni di uomini dalla mente libera, posso allargare il discorso, prendere più scorci dello scenario, in cui si mischiano elementi in apparenza diversi, politici, religiosi, magici, escatologici, ma che alla fine completano il quadro-mondo.


“La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti”. Efesini 6, 10
“Tutto quanto esiste nell’universo, probabilmente, serve a un fine positivo, cioè agli scopi dell’universo. Ma alcune parti o sottosistemi di esso possono essere contrari alla vita. Dobbiamo affrontarli come tali, senza pensare al loro ruolo all’interno della struttura complessiva”. Philip K. Dick
“…Oggi più che mai, disse, gli uomini dovevano imparare a vivere senza gli oggetti. Gli oggetti riempivano gli uomini di timori: più oggetti possedevano, più avevano da temere. Gli oggetti avevano la specialità di impiantarsi nell’anima, per poi dire all’anima che cosa fare…”
Bruce Chatwin, Le vie dei Canti

Cercate di valutare nella giusta ottica il senso della mia tesi. Guardatela nell’insieme. L’analisi distrugge l’interezza. Ci sono cose, cose magiche, che devono restare intere. Se cominci a guardarne le singole parti, svaniscono e ciò va impedito. Il Nemico si appoggia su questa condizione della natura attuale dell’uomo, quella del solo intelletto che di solito frammenta, analizza appunto, mette ogni cosa sotto la lente d’ingrandimento e così gli sfugge la totalità del reale.

“Credo di riconoscere nell’opera di Hitler qualcosa che trascende le responsabilità umane; credo insomma che il vero colpevole degli orrori del nazismo non sia l’uomo-Hitler, ma una forza temibile quanto gli Angeli di Rilke che si è servita di quell’uomo, invadendo la sua volontà.”
Furio Jesi a Kerényi, 16 maggio 1965; Jesi & Kerényi, 1999

Nessun commento:

Posta un commento