Gesù non è un agitatore politico. Non gli interessa quale regime governa i popoli, né si fa sindacalista a favore del salario garantito. Lui ci parla dell’altro mondo, del Regno di Dio che è già tra noi e in noi, ed è un regno spirituale. L’azione umana non illuminata dallo Spirito causa solo divisioni e diatribe. Il diavolo è precisamente colui che divide. Malkutha è la parola aramaica per regno e la radice mlkh è anche quella per consiglio. Quando preghiamo “venga il tuo Regno” stiamo invocando la guida di forze spirituali e divine già presenti dentro di noi. Il regno è la presenza divina, la sovranità divina, non è un dominio terreno come lo immaginano gli ebrei. Nessun potere terreno può raddrizzare il legno storto dell’umanità, senza essere guidato da una coscienza illuminata. Con il passare del tempo il numero di miracoli compiuti da Gesù si riduce a zero, fino alla Resurrezione, miracolo assoluto di tutti i tempi. Eppure non chiede nulla a nessuno, se non ospitalità in cambio dei suoi insegnamenti. Il minimo indispensabile. Dio vede e provvede. Gesù è moralmente e spiritualmente esigente, non lo è materialmente. Gesù non acquista nulla. Dà e riceve in un costante flusso di scambi che non priva nessuno di niente, perché nessuno accumula più di quanto sia necessario. Non c’è un senso di inappagamento nel suo mondo, non c’è noia, non c’è frustrazione e quindi non c’è shopping compulsivo, c’è moneta di luce che va acquisita ma non c’è consumismo. C’è beatitudine, il piacere di un lavoro ben fatto e di un’interazione umana rispettosa, onorevole con tutti gli esseri degli universi. Questo è il Regno.
“I
provocatori, i soverchiatori, tutti coloro che, in qualunque modo,
fanno torto altrui, sono rei, non solo del male che commettono, ma
del pervertimento ancora a cui portano gli animi degli
offesi.”
Alessandro Manzoni
Alessandro Manzoni
“Qual
è il parassita più resistente? Un batterio? Un virus? Una tenia
intestinale? No, un’idea. Persistente, contagiosa. Una volta che si
è impossessata del cervello è quasi impossibile sradicarla. Un’idea
pienamente formata, compresa, si avvinghia qui dentro, da qualche
parte.” Film Inception di Chris Nolan.
Se si è turbati o
stanchi, se si ha una mente rigorosamente scientifica, consiglio
vivamente di fare a meno di leggere quanto scrivo. Per i profani di
professione, le mie asserzioni sembreranno antistoriche, fantastiche,
assurde; e lo sono per certi versi. In altri tempi, sicuramente
migliori, si sarebbe parlato di miti, di simboliche rappresentazioni,
ma non di fesserie buone per irrazionalisti patologici. Ma tant’è.
L’uomo moderno ha sovvertito tutto con capricciosi esperimenti
filosofici, scientifici, industriali, attirando la rovina su se
stesso e la sua famiglia. Io non sono servo di nessuno, amo Dio che
dona la vita e seguo leggi non scritte sui codici ma sul Libro
Universale; ciò che scrivo risulterà irrilevante a quelli che sono
legati agli ingranaggi del sistema, ma sbagliano a snobbare
indicazioni liberatrici, perché potrei dar loro la chiave della
prigione in cui si trovano senza saperlo, gratuitamente. So che il
denaro può comprare tutto tranne che la verità, perciò sono povero
di risorse materiali ma ricchissimo di ‘altro’ che qualcuno
ucciderebbe pur di averlo.
Ho una specifica
capacità della mente, la capacità di ritrarre la mia attenzione da
tutto ciò che si trova all’esterno, al di fuori di “Io”,
rivolgendola verso me stesso. E cosa scopro? Una sorgente
potentissima di energie radianti, elettricità allo stato puro, fonte
di conoscenza in cui passato presente futuro non sono più divisi ma
coesistono in un continuum. Non bisogna essere maghi o sensitivi, lo
siamo tutti almeno a livello latente. Bisogna però dedicarci una
vita per affinare, assimilare, sperimentare, risvegliare, le potenze
insite. Non prevedo ma vedo, leggo le dominanti, gli archetipi che
dirigono le umane cose. Come con i 22 Arcani Maggiori, finestrelle
che si affacciano sul mondo di là dal mondo. Perciò ‘vedere’ è
auspicare, è condurre le energie verso il traguardo desiderato,
oppure ‘vedere’ è percepire l’aria che tira.
Sento nell’aria un
profumo nuovo che sa d’antico. L’Italia potrebbe cambiar faccia,
Sì, perché la sua attuale sudditanza pietosa nei confronti di
potentati internazionali, che ha causato miseria e disperazione tra
noi contribuenti (non abbiamo più lo status di liberi cittadini), è
destinata a finire, in un modo o nell’altro, come tutte le
dittature che spargono veleni, già, perché a furia di seminar
trappole si rimane vittime delle stesse. I comunisti o quello che
resta, stanno per sloggiare da Palazzo Chigi. Alle prossime elezioni
prenderanno una tranvata di dimensioni storiche, paragonabile alla
caduta del muro di Berlino, e non perché l’opposizione sia
superiore per morale, cultura e capacità, macché. Saranno sbalzati
dalle poltrone del potere (effimero, poiché chi governa in Italia è
la Germania) perché il popolo, noi del web in buona parte, ci siamo
stufati del politicamente corretto, dell’umanitarismo peloso, delle
coop rosse, dei giudici organici alla sinistra, di Matteo Renzi,
dell’amatissima Laura Boldrini, di Grasso, Jovanotti, Littizetto,
fabiofazio, della redazione di La Repubblica insieme al guru Eugenio
Scalfari, della Stampa di Torino, del Corrierone e via elencando.
Dopo aver assaporato l’amaro calice della sconfitta, si
consoleranno ripetendosi che i barbari, i deplorevoli, le forzeoscure
hanno vinto, ma in loro si è ormai insinuato il germe del dubbio che
conduce alla paura. L’incantesimo di massa sta per essere infranto.
Ma quanto finora detto è solo la punta dell’iceberg di quanto sta
effettivamente succedendo. Ho ragione di credere che noi del web,
razza poco apprezzata dai piani alti, ecco, noi internauti dobbiamo
diventare gli argini del fiume in piena che vuol travolgere tutto.
Argini che dovranno dimostrare forza e coraggio per i tempi che ci
attendono. Intanto facciamo una considerazione sul profilo dei nostri
governanti, cioè di quelli che stanno in Parlamento, insomma su chi
risiede ufficialmente nella sala comandi. Si ritiene che la politica
mondiale sia tremendamente complicata e quindi incomprensibile, ma si
tratta solo di un poker per il potere, spesso incredibilmente
semplice, grossolano, primitivo. L’unica cosa che conferisce ai
politici un alone di superiorità è il fatto che essi mantengono
segrete le loro mosse e poi ci mettono di fronte ai fatti compiuti.
La nostra sorpresa e il nostro stupore ci inducono a pensare che
dietro il tutto debbano esserci state manovre estremamente
complicate, ma in realtà la cosa si distingue appena dai giochi di
guerra dei bambini: si tratta solo di un gioco di banditi. Basta solo
leggere le biografie degli uomini di Stato e dei magnati
dell’industria, dei banchieri, per rimanere colpiti dalla banalità,
dalla scarsità di variazioni nei motivi che li spingono ad agire.
Non è tutto. Dietro i politici di professione si muovono esseri dai
connotati sfuggenti, immorali, antiumani. Lo ripeto fino allo
spasimo: esiste un cerchio sovrastrutturale al sistema, che anni fa
denominai Il gruppo, oggi commissione Ultramondo. Codesto cerchio ha
le stesse caratteristiche dell’insieme delle forze che si
scagliarono e crocifissero Gesù Cristo, un mix di potere temporale
unito ad un’autorità spirituale oscura, sempre operante da
millenni, dai mille volti ma dal medesimo intento, quello di
distruggere il mondo per costruire sulle sue macerie una civiltà di
tenebra.
“Persecutori
dei buoni, odiatori della verità, amanti della menzogna, che non
conoscono la ricompensa della giustizia, che non si attengono al bene
né alla giusta causa, che sono vigilanti non per il bene ma per il
male; dai quali è lontana la mansuetudine e la pazienza, che amano
la vanità, che vanno a caccia della ricompensa, non hanno pietà del
povero, non soffrono con chi soffre, non riconoscono il loro
creatore, uccisori dei figli, che sopprimono con l’aborto una
creatura di Dio, respingono il bisognoso, opprimono i miseri,
avvocati dei ricchi, giudici ingiusti dei poveri, pieni di ogni
peccato. Guardatevi, o figli, da tutte queste colpe”. Didaché,
Dottrina degli Apostoli V, 2, I secolo
“[Satana]
sa di aver forza solo se si fa passare per uno che sta dalla parte di
Dio, per uno che sostiene la sua causa. Solo se si presenta come
devoto a Dio il serpente può essere malvagio. […] “Se il male si
mostra nella propria totale separazione da Dio, allora è del tutto
privo di forza, è uno spauracchio per bambini, non occorre temerlo,
anzi il male non concentra lì la sua forza, e per lo più su questo
punto attrae l’attenzione per distrarla da quell’altro punto in
cui effettivamente vuole aprirsi la breccia ed irrompere”.
Dietrich Bonhoeffer
DON
JUAN: «Rifletti per un momento e dimmi come spiegheresti la
contraddizione esistente fra l’intelligenza dell’uomo che
costruisce, organizza e la stupidità del suo sistema di credenze,
oppure la stupidità del suo comportamento contraddittorio. Secondo
gli sciamani, sono stati i predatori a instillarci questi sistemi di
credenza, il concetto di bene e di male, le consuetudini sociali.
Sono stati loro a definire le nostre speranze e aspettative, nonché
i sogni di successo e i parametri del fallimento. Ci hanno dato
avidità, desiderio smodato e codardia. Ci hanno resi abitudinari,
centrati nell’ego e inclini all’autocompiacimento».
CARLOS CASTANEDA: «Perché questo predatore ci avrebbe sottomessi nel modo che stai descrivendo, don Juan? Dev’esserci una spiegazione logica.»Don Juan: «Una spiegazione c’è ed è la più semplice che si possa immaginare. I predatori hanno preso il sopravvento perché siamo il loro cibo, la loro fonte di sostentamento. Ecco perché ci spremono senza pietà. Proprio come noi alleviamo i polli nelle stie…»
«sfruttiamo noi stessi senza ritegno i nostri animali: li mungiamo, li tosiamo, prendiamo loro le uova e poi li macelliamo o li rendiamo in diversi modi sottomessi e mansueti. Li leghiamo, li mettiamo in gabbia, tagliamo loro le ali, le corna, gli artigli ed i becchi, li ammaestriamo rendendoli dipendenti e gli togliamo poco a poco l’aggressività e l’istinto naturale per la libertà».
«La coscienza delle suole rispecchia la nostra immagine, la nostra superbia e il nostro ego, i quali alla fine non sono altro che la nostra vera gabbia.»
«La nostra mentalità da schiavi, che nella cultura giudeo-cristiana ci promette consolazione nell’aldilà, non porta alcuna vantaggio a noi stessi, bensì ad una forza estranea, che in cambio della nostra energia ci fornisce credenze, fedi e modi di vedere che limitano le nostre possibilità e ci fanno cadere nella dipendenza».
CARLOS CASTANEDA: «Ma come ci riescono, don Juan?» chiesi, sempre più irritato. «Ci sussurrano queste cose all’orecchio mentre dormiamo?»
DON JUAN: Sorrise. «Certamente no. Sarebbe idiota! Sono infinitamente più efficienti e organizzati. Per mantenerci obbidienti, deboli e mansueti, i predatori si sono impegnati in un’operazione stupenda, dal punto di vista dello stratega. Orrenda, nell’ottica di chi la subisce. Ci hanno dato la loro mente! Mi ascolti? I predatori ci hanno dato la loro mente, che è diventata la nostra. La mente dei predatori è barocca, contraddittoria, tetra, ossessionata dal timore di essere smascherata. Benché tu non abbia mai sofferto la fame, sei ugualmente vittima dell’ansia da cibo e la tua altro non è che l’ansia del predatore, sempre timoroso che il suo stratagemma venga scoperto e il nutrimento gli sia negato. Tramite la mente che, dopotutto, è la loro, i predatori instillano nella vita degli uomini ciò che più gli conviene, garantendosi un certo livello di sicurezza che va a mitigare la loro paura».
Carlos: «Ma se gli sciamani dell’antico Messico e quelli attuali vedono i predatori, perché non fanno nulla?»
Don Juan: «Non c’è nulla che tu e io possiamo fare se non esercitare l’autodisciplina fino a renderci inaccessibili.Ma pensi forse di poter convincere i tuoi simili ad affrontare tali rigori? Si metterebbero a ridere e si farebbero beffe di te, e i più aggressivi ti picchierebbero a morte. Non perché non ti credano. Nel profondo di ogni essere umano c’è una consapevolezza ancestrale, viscerale, dell’esistenza dei predatori».
Carlos Castaneda, Il Lato Attivo dell’Infinito
CARLOS CASTANEDA: «Perché questo predatore ci avrebbe sottomessi nel modo che stai descrivendo, don Juan? Dev’esserci una spiegazione logica.»Don Juan: «Una spiegazione c’è ed è la più semplice che si possa immaginare. I predatori hanno preso il sopravvento perché siamo il loro cibo, la loro fonte di sostentamento. Ecco perché ci spremono senza pietà. Proprio come noi alleviamo i polli nelle stie…»
«sfruttiamo noi stessi senza ritegno i nostri animali: li mungiamo, li tosiamo, prendiamo loro le uova e poi li macelliamo o li rendiamo in diversi modi sottomessi e mansueti. Li leghiamo, li mettiamo in gabbia, tagliamo loro le ali, le corna, gli artigli ed i becchi, li ammaestriamo rendendoli dipendenti e gli togliamo poco a poco l’aggressività e l’istinto naturale per la libertà».
«La coscienza delle suole rispecchia la nostra immagine, la nostra superbia e il nostro ego, i quali alla fine non sono altro che la nostra vera gabbia.»
«La nostra mentalità da schiavi, che nella cultura giudeo-cristiana ci promette consolazione nell’aldilà, non porta alcuna vantaggio a noi stessi, bensì ad una forza estranea, che in cambio della nostra energia ci fornisce credenze, fedi e modi di vedere che limitano le nostre possibilità e ci fanno cadere nella dipendenza».
CARLOS CASTANEDA: «Ma come ci riescono, don Juan?» chiesi, sempre più irritato. «Ci sussurrano queste cose all’orecchio mentre dormiamo?»
DON JUAN: Sorrise. «Certamente no. Sarebbe idiota! Sono infinitamente più efficienti e organizzati. Per mantenerci obbidienti, deboli e mansueti, i predatori si sono impegnati in un’operazione stupenda, dal punto di vista dello stratega. Orrenda, nell’ottica di chi la subisce. Ci hanno dato la loro mente! Mi ascolti? I predatori ci hanno dato la loro mente, che è diventata la nostra. La mente dei predatori è barocca, contraddittoria, tetra, ossessionata dal timore di essere smascherata. Benché tu non abbia mai sofferto la fame, sei ugualmente vittima dell’ansia da cibo e la tua altro non è che l’ansia del predatore, sempre timoroso che il suo stratagemma venga scoperto e il nutrimento gli sia negato. Tramite la mente che, dopotutto, è la loro, i predatori instillano nella vita degli uomini ciò che più gli conviene, garantendosi un certo livello di sicurezza che va a mitigare la loro paura».
Carlos: «Ma se gli sciamani dell’antico Messico e quelli attuali vedono i predatori, perché non fanno nulla?»
Don Juan: «Non c’è nulla che tu e io possiamo fare se non esercitare l’autodisciplina fino a renderci inaccessibili.Ma pensi forse di poter convincere i tuoi simili ad affrontare tali rigori? Si metterebbero a ridere e si farebbero beffe di te, e i più aggressivi ti picchierebbero a morte. Non perché non ti credano. Nel profondo di ogni essere umano c’è una consapevolezza ancestrale, viscerale, dell’esistenza dei predatori».
Carlos Castaneda, Il Lato Attivo dell’Infinito
“Quando
diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà
loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non
scamperanno”.
1 Tessalonicesi 5:3
1 Tessalonicesi 5:3
L’uomo
che fuma ce l’ha con Jeremiah Smith perché offre speranza agli
uomini e la speranza gli impedisce di controllarli:
L’Uomo Che Fuma: “Noi gli diamo la felicità, loro ci conferiscono l’autorità”
J.S.: “l’autorità di toglierli la libertà dietro la maschera della democrazia”
UCF: “gli uomini non possono essere liberi, perché sono deboli, corrotti, inutili ed irrequieti. La gente crede nell’autorità, si sono stufati di aspettare miracoli e misteri. La scienza è la loro religione. Non esiste una spiegazione più grande di questa per loro. E non devono mai credere in qualcos’altro se vogliamo che il piano proceda…Noi plachiamo la loro coscienza. Chiunque sappia quietare la coscienza di un uomo può spogliarlo della sua libertà”.Talitha Cumi, X-Files, Episodio 3X24
L’Uomo Che Fuma: “Noi gli diamo la felicità, loro ci conferiscono l’autorità”
J.S.: “l’autorità di toglierli la libertà dietro la maschera della democrazia”
UCF: “gli uomini non possono essere liberi, perché sono deboli, corrotti, inutili ed irrequieti. La gente crede nell’autorità, si sono stufati di aspettare miracoli e misteri. La scienza è la loro religione. Non esiste una spiegazione più grande di questa per loro. E non devono mai credere in qualcos’altro se vogliamo che il piano proceda…Noi plachiamo la loro coscienza. Chiunque sappia quietare la coscienza di un uomo può spogliarlo della sua libertà”.Talitha Cumi, X-Files, Episodio 3X24
Rischio
di citarmi addosso, ma credo di rendere bene il senso di quanto vado
dicendo da anni. Prendendo a prestito alcune riflessioni di uomini
dalla mente libera, posso allargare il discorso, prendere più scorci
dello scenario, in cui si mischiano elementi in apparenza diversi,
politici, religiosi, magici, escatologici, ma che alla fine
completano il quadro-mondo.
“La
nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di
carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di
questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano
nelle regioni celesti”. Efesini 6, 10
“Tutto
quanto esiste nell’universo, probabilmente, serve a un fine
positivo, cioè agli scopi dell’universo. Ma alcune parti o
sottosistemi di esso possono essere contrari alla vita. Dobbiamo
affrontarli come tali, senza pensare al loro ruolo all’interno
della struttura complessiva”. Philip K. Dick
“…Oggi
più che mai, disse, gli uomini dovevano imparare a vivere senza gli
oggetti. Gli oggetti riempivano gli uomini di timori: più oggetti
possedevano, più avevano da temere. Gli oggetti avevano la
specialità di impiantarsi nell’anima, per poi dire all’anima che
cosa fare…”
Bruce Chatwin, Le vie dei Canti
Bruce Chatwin, Le vie dei Canti
Cercate di valutare
nella giusta ottica il senso della mia tesi. Guardatela nell’insieme.
L’analisi distrugge l’interezza. Ci sono cose, cose magiche, che
devono restare intere. Se cominci a guardarne le singole parti,
svaniscono e ciò va impedito. Il Nemico si appoggia su questa
condizione della natura attuale dell’uomo, quella del solo
intelletto che di solito frammenta, analizza appunto, mette ogni cosa
sotto la lente d’ingrandimento e così gli sfugge la totalità del
reale.
“Credo
di riconoscere nell’opera di Hitler qualcosa che trascende le
responsabilità umane; credo insomma che il vero colpevole degli
orrori del nazismo non sia l’uomo-Hitler, ma una forza temibile
quanto gli Angeli di Rilke che si è servita di quell’uomo,
invadendo la sua volontà.”
Furio Jesi a Kerényi, 16 maggio 1965; Jesi & Kerényi, 1999
Furio Jesi a Kerényi, 16 maggio 1965; Jesi & Kerényi, 1999
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