gli aspetti esoterici dell'energia
L'avrete capito, sono un tipo rinascimentale, o se preferite confusionista-fusionista, che si è interessato un po' di tutto, dalla fisica alle macchine con moto perpetuo, dalla letteratura d'anticipazione alla mitografia, dall'informatica a progetti d'intervento per villaggi africani. Qui parlerò del mio costante interesse per gli aspetti esoterici dell'energia...
Mi si diceva a scuola che il mio corpo aveva bisogno di 2000 calorie al giorno, altrimenti avrebbe iniziato a deperire. Eppure se digiunavo e meditavo per parecchi giorni, di fatto mi ritrovavo con sempre più energia. C’era un divario enorme di comprensione. Di fatto cominciavo a non credere più nella maggior parte della scienza occidentale, perché per quanto a un livello grezzo sembrasse funzionare bene, non spiegava niente di me stesso e della vita intorno a me.
Qualche esempio specifico? Be’, una delle leggi fondamentali della natura è che l’energia non può essere creata né distrutta, eppure l’idea di moto perpetuo è un tabù per la scienza occidentale . Non puoi nemmeno richiedere un brevetto se la tua invenzione assomiglia a una macchina di moto perpetuo.
Intanto gli elettroni stanno girando intorno agli atomi e ai nuclei da miliardi di anni, apparentemente senza nessuna immissione d’energia da una sorgente esterna; però se vuoi essere rispettato come fisico, non puoi prendere in considerazione, nemmeno come ipotesi, il moto perpetuo. Tutto questo mi sembrava un paradosso. Sono cose che considero importanti. Balzano all’occhio. Mi urlano di essere prese in considerazione.
Nelle mie ricerche, cominciai a trovare delle risposte nella filosofia orientale, cominciai a capire che c’è un “mare di energia” sotterraneo che sostiene e nutre questi fenomeni, ma la scienza occidentale non accetta la cosa per niente.
Fino all’inizio di questo secolo c’erano due diverse scuole di scienza. Una di esse, generalmente chiamata degli Eteristi, accettava l’idea di un mare universale di energia. L’approccio scientifico attuale, tuttavia, si è sviluppato dalla scuola opposta – l’approccio riduzionista – che cerca di ridurre tutto a parti indivisibili. La nostra scienza attuale è molto convinta di questo, ma funziona solo fino a un certo punto.
In Oriente, 2500 anni fa, Gautama il Buddha definì il centro dell’esistenza come vuoto, shunyata, che non è un puro stato negativo, non è un’assenza di energia. È più come un’energia senza forma, indefinibile. È stata chiamata anche Rama, la parola di Dio, il canto di Brahma, la musica delle sfere… nomi diversi in tradizioni diverse. L’idea generale è che c’è un oceano universale d’energia dal quale ogni cosa prende forma e nel quale ogni cosa alla fine si dissolve. La scienza occidentale non lo accetta, ma così tanti campi di ricerca si sono ormai spinti ai limiti massimi dell’approccio riduzionista che rischiano di andare in frantumi – se non si introduce la possibilità di un pozzo universale di energia.
All’inizio di questo secolo ci si è mossi a favore del riduzionismo, perché dimostrava la sua utilità in termini di potenziamento dell’era industriale e tecnologica moderna. Ha sviluppato una specie di arroganza – uno sforzo concertato per dimostrare che questa è l’unica scuola scientifica degna di considerazione. Non so come fu deciso, non voglio dare sostegno a teorie di cospirazioni (e da quando?), ma la scuola Eterista venne sistematicamente soppressa e spinta nell’ombra. Sostenitore della tesi eterista, era uno scienziato sui generis e per questo ostracizzato dal sistema: Nikola Tesla. Tesla ha prodotto tantissime invenzioni stupefacenti. È stato offuscato dalla presenza di Thomas Edison – erano contemporanei – ma è colui che ha inventato la corrente alternata che ha reso possibile fornire la corrente elettrica in modo pratico ed economico a milioni di persone lontanissime dalle centrali elettriche. Inventò anche la radio, il radar e molte altre cose. Comunque era in anticipo sul proprio tempo e un cattivo affarista, mentre Edison era un abile businessman con un potente sostegno commerciale. Inoltre Tesla era un sognatore e un idealista. Con alcune sue invenzioni stava lavorando per rendere l’energia disponibile a tutti gratuitamente, in modo che chiunque potesse collegare una macchina a sorgenti di energia naturale e disponibile a costo zero. Disse di aver sviluppato delle macchine capaci di far questo. Scatenò una grande paura nel governo e negli interessi costituiti e venne messo fuori gioco.
Queste cose succedevano dalla fine degli anni 1890 fino alla seconda guerra mondiale. Tesla aveva un incredibile intuito, era un visionario che visualizzava invenzioni complete che doveva poi descrivere e spiegare in un modo che gli altri potessero capire. Descrisse anche le basi della televisione e cose del genere, anni prima del loro tempo.
Da questo spazio visionario sembra trasparire molto del lavoro Eterista. In generale sembra che siano persone più meditative, persone con un maggior contatto con la natura. Non so come funziona, ma concepivano macchine complete e poi dovevano trovare il modo di costruirle.
È molto strano come funziona la gente e la psicologia: quando nasce qualcosa che è troppo bello per essere vero, sembra vada a finire in niente. I tempi non sono maturi. Così sebbene alcune invenzioni di Tesla siano alla base delle attrezzature che usiamo oggi – qualunque lavoro ad alto voltaggio usa le bobine di Tesla – gli aspetti più esoterici sono stati ignorati. Alcune sue visioni sono ben descritte: ci sono libri, ci sono associazioni Tesla, organizzazioni che lavorano con i suoi esperimenti e ora il suo lavoro sta tornando di moda. Riceve sempre maggiori riconoscimenti. Penso che verrà acclamato come uno dei maggiori inventori e il suo lavoro verrà riconsiderato.
Nei suoi ultimi anni, Tesla divenne così amareggiato per essere stato respinto e non riconosciuto nelle sue invenzioni, che nei suoi libri non descrive completamente le cose e quindi alcuni punti sono difficili da seguire. Ma i suoi primi lavori sono ben documentati.
Ci sono altri scienziati che hanno seguito il suo approccio. Per citarne qualcuno abbastanza noto, un allievo di Freud, Wilhelm Reich che ha lavorato col principio di un mare universale di energia. L’ha chiamato orgone o energia orgonica. Ha fatto esperimenti per dimostrare che la vita può scaturire spontaneamente da questo mare. Per esempio, Reich ha sigillato dei granelli di sabbia in una provetta sottovuoto, l’ha tenuta a livelli di incandescenza per un po’, per poi lasciarla raffreddare lentamente. Poi ha esaminato la sabbia e scoperto in essa elementi vivi. Li ha chiamati “bioni”.
A quel tempo il lavoro di Reich veniva discreditato completamente. Ma qualche anno fa gli scienziati hanno trovato una meteorite giunta incandescente sulla terra. La esplorarono immediatamente e scoprirono gli stessi elementi che aveva scoperto Reich, che da un punto di vista razionale sembra impossibile – che qualcosa possa ancora contenere gli elementi base della vita dopo essere passata incandescente attraverso l’atmosfera. Incandescenza vuol dire così caldo da emettere luminosità. Reich dice che la teoria dell’evoluzione non ha senso: le cose si possono evolvere molto, molto velocemente perché una delle qualità intrinseche dell’energia universale – dalla quale nascono le cose – è l’intelligenza.
Generalmente sia gli Eteristi che i mistici orientali dicono che la vita sta diventando sempre più consapevole, sempre più cristallizzata – che esiste un desiderio naturale e intrinseco, all’interno della vita, di acquisire consapevolezza, di crescere in consapevolezza. Quindi, se la vita sorge spontaneamente da un mare di energia, è intrisa di fresca consapevolezza e può quindi essere molto, molto sensibile a situazioni in cambiamento.
C’era un altro scienziato, Luther Burbank, che viveva negli Stati Uniti all’inizio di questo secolo. Lui è un’altra anomalia nel mondo scientifico. Ha prodotto quasi la totalità della frutta e delle verdure che sono in commercio oggigiorno.
Usava certe tecniche per selezionare semi e piante e i risultati sono incredibili – un normale coltivatore non sarebbe in grado di farlo. Nemmeno tre o quattro generazioni di coltivatori riuscirebbero a fare quello che ha fatto Burbank. Per esempio ha prodotto un cactus senza spine; ha prodotto il kiwi partendo da un frutto selvatico cinese, in tempi incredibilmente brevi.
Quando gli scienziati gli chiesero come faceva, Burbank disse qualcosa tipo: “Io chiedo solo alle piante cosa vogliono. Le piante hanno due modi di evolversi: possono sopravvivere attraverso la forza e la tenacia, oppure il modo più intelligente è di lavorare per l’uomo assicurandosi in questo modo la sopravvivenza della specie. Così io chiedo a loro, dico loro molto chiaramente quello che voglio e loro eseguono i miei ordini.” E produsse da solo centinaia di diverse qualità di piante – ogni tipo di tuberi, verdure, frutti – cose create in un modo che la scienza ancora non sa credere o capire.
Ma parliamo delle mie esperienze, della mia comprensione e della relazione tra energia e meditazione.
Dovrei cominciare dicendo che non ho fatto molto lavoro a livello tecnico. Mi sento bloccato dalla mia preparazione occidentale convenzionale. Ci sono due parti in me: una che sa che queste cose sono vere, che funzionano, che sono reali, e l’altra parte – lo scienziato occidentale – che se ne sta fuori, deridendo il tutto.
Ma ho letto molto, studiato molto, ho incontrato persone che lavorano con queste cose. Per esempio, c’è un particolare strumento basato sull’energia reichiana chiamato “acchiappa nuvole”. Reich diceva che l’atmosfera è controllata dall’energia orgonica e che condizioni di clima per lungo tempo inalterate – come lunghi periodi di alluvioni o siccità – sono causati da blocchi nel flusso dell’energia orgonica. Reich sviluppò un tipo di antenna che assomiglia un po’ a un cannone antiaereo, che introduce correnti nel campo orgonico e rimette in moto il flusso dell’energia orgonica in un modo più sano, finendo col generare un clima equilibrato.
Feci visita a uno scienziato in California che gestisce un’organizzazione chiamata Orgone Bio-Physical Research Laboratory. Lì vidi una di queste macchine acchiappa nuvole e dissi allo scienziato che volevo provare a coinvolgere il direttivo dell’Environmental Program delle Nazioni Unite in Kenya, dove io vivevo.
Erano aperti fino a un certo punto, ma poi il direttore ONU disse: “Devo dirti una cosa: non posso proprio avere niente a che fare con questo progetto, mi tira matto!” Diedero l’ok a monitorare via satellite il funzionamento della sua macchina durante la siccità in Namibia. Ci furono dei risultati positivi, ma nonostante questo, non poterono accettarlo.
Sempre questo scienziato mi consigliò di usare una coperta orgonica reichiana – uno strumento molto semplice – per curare un’infezione alle ossa che avevo da tre anni. Molti dottori mi avevano detto che era incurabile. Mi feci questa coperta e fui stupito nel vedere l’infezione sparire in pochi giorni. Fui ancora più stupito quando il mio chirurgo si rifiutò di esaminare la ferita incredibilmente guarita.
Sono passato da una comunità esoterica vicino a Berna chiamata Metherneta. Esiste da circa 50 anni ed è a indirizzo tecnologico. Hanno un laboratorio che produce componenti per computer e televisori e varie forniture high-tech. La persona che ha fondato la comunità è un uomo meditativo – l’intera comunità si basa sulla meditazione e sui cristalli. Hanno un grande tempio di cristallo. Quest’uomo mi ha detto che, durante una delle sue meditazioni, sono scesi gli angeli e gli hanno mostrato in dettaglio come costruire una macchina.
Non essendo lui stesso una mente tecnica, ha passato il progetto ai tecnici della sua comunità che hanno costruito la macchina che chiamano Thesta Distatica. La macchina è molto semplice. La maggior parte di chi ha seguito degli studi di fisica sa come è fatto un generatore elettrostatico Wimhurst: un semplice foglio di plastica con lamine di metallo che ruota tra delle spazzole metalliche che raccolgono energia.
Il modello Metherneta include anche un sistema di amplificazione sincronizzato. Avvii la macchina dando una spintarella alla ruota che comincia a girare e a produrre elettricità. Una parte della corrente va ad alimentare la macchina che continua a girare per sempre.
Per più di dieci anni hanno prodotto una buona parte della corrente elettrica necessaria alla comunità con questa piccola macchina – potrebbe stare in un armadietto di grandezza media – che non ha assolutamente effetti collaterali, radiazioni o altro. È stato studiato da molti scienziati che semplicemente non ci credono. Dicono che è impossibile. Ed è lì davanti a loro. Che funziona. Quello che hanno fatto adesso… la comunità non ha permesso a nessuno scienziato di portarsi via la macchina per paura che sparisse e ha organizzato l’esperimento con molta cura in modo che la macchina non potesse essere facilmente distrutta da chiunque se ne fosse voluto sbarazzare. Adesso stanno costruendo una macchina più grande che produrrà più di un megawatt di corrente elettrica. Quando dico grande, intendo che avrà un diametro di due metri, e la stanno installando in una casa di cura tra le Alpi. Questa volta ci sarà anche un laboratorio dove gli scienziati potranno studiare il fenomeno.
Quando ho chiesto loro di lasciarmi prendere una di queste macchine per portarla in Africa, dove molti posti hanno bisogno di corrente – per scopi umanitari – mi hanno detto che la macchina funziona solo in un ambiente meditativo, dove ogni cosa è in armonia con la natura.
Mi sorride l’idea di far funzionare una macchina del genere in una qualsiasi città come la mia. Quando le luci incominciano a vacillare, allora sai che hai avuto un cattivo pensiero – sei diventato meno consapevole, meno meditativo o qualcuno sta bisticciando – e la corrente si abbassa...
In termini di fisica reale, io ho ancora un blocco mentale circa l’idea di energia illimitata che viene da una sorgente universale – ho subìto un buon lavaggio del cervello, temo. Ma c’è un professore, in Giappone di nome Inamoto, che lavora in uno dei laboratori di ricerca più prestigiosi del paese, che ha sviluppato un intero sistema matematico che include questa forma di energia. Come dicevo prima, quando includi questo fattore, molte delle anomalie nella nostra comprensione della fisica improvvisamente hanno un senso. Ogni cosa va a posto. Per “ogni cosa” intendo energie di base come la luce, il magnetismo, la massa, il movimento e il tempo.
Vuol dire anche che si possono intrinsecamente cambiare le cose da una forma in un’altra. La mia comprensione è che appena la nuova fisica prende piede, cose come la telepatia, il teletrasporto, persino il viaggio nel tempo e l’antigravità, possono diventare dati di fatto. Può sembrare una cosa assurda, ma nascono in modo naturale e ovvio, partendo da una diversa comprensione dell’energia.
È un grosso salto, ma vi sono alcuni altri elementi a supporto delle mie idee. Uno dei fondatori della fisica dei quanti, Nils Bohr, disse che chiunque non venga completamente trasformato dallo studio della fisica dei quanti, vuol dire che non l’ha compresa.
Ho la sensazione che ben poche persone l’hanno capita e accettata. Per esempio, uno dei dogmi principali della fisica dei quanti è chiamato “principio di indeterminazione di Heisenberg”. Che dice che non possiamo conoscere come si comporta veramente un elettrone perché, quando lo osserviamo, si comporta diversamente.
Questo ha delle profonde implicazioni: vuol dire che possiamo influenzare la materia intorno a noi. Se, per esempio, possiamo farci ascoltare dagli elettroni in modo che rispondano come le piante assecondavano Luther Burbank, se possiamo guadagnarci la loro collaborazione, allora – perlomeno in teoria – dovremmo essere in grado di materializzare la materia in qualunque forma ci vada.
Un’altra cosa: molte nazioni hanno costruito macchine per scindere gli atomi e studiare le forme elementari della materia. Accelerano le particelle in un enorme circuito e poi le spaccano, facendole scontrare, per vedere cosa contengono – di nuovo l’approccio riduzionista.
Spaccano gli atomi in quella che si chiama camera a bolle, dove possono vedere il percorso delle particelle dopo che l’atomo esplode per via dell’impatto. Le telecamere sono puntate su una piccolissima area dove sperano di vedere e registrare le particelle prodotte nell’impatto.
La cosa interessante: i percorsi delle nuove particelle non devono necessariamente passare per il punto su cui sono puntate le telecamere, però ci passano sempre, comparendo proprio di fronte alle telecamere e i ricercatori non riescono a capire perché. È una di queste anomalie: “Come mai succede sempre dove sono puntate le telecamere?” È come se succede solo perché ci sono le telecamere presenti – i fisici vogliono che succeda in un certo punto e quindi è lì che succede. Perché? I fisici non hanno una risposta, ma io dico che gli atomi danzano per noi. Lo fanno per noi. Non è carino da parte loro?
Quando siamo in armonia con l’ambiente e lavoriamo in un gruppo ben dedicato alla cosa, è più probabile che si crei un effetto più in armonia anche con la natura. Può darsi che noi umani stiamo in continuazione creando cose con le nostre forme di pensiero, ma siccome sono pensieri così caotici, non focalizzati, in conflitto, accidentali, stiamo probabilmente annullando gli sforzi reciproci.
Facendo un altro passo nella fantasia, uno potrebbe considerare che la vita su questo pianeta potrebbe essere stata creata da alcuni essere evoluti che sapevano comunicare con le particelle atomiche e insieme cominciarono a creare tigri, leoni, orsi...?
Quando lascio correre l’immaginazione a ruota libera, sogno squadre di “angeli” progettisti che producono zanzare e scarafaggi! Mi piace intrattenermi con idee come questa, anche se non ci credo. Però so che con la fisica quantistica tutto è possibile. Non è necessariamente una questione di preparazione – tu non hai bisogno di essere un fisico esperto per accedere a queste aree misteriose della natura.
Per esempio, c’è una persona che amo molto, Victor Schauberger, una guardia forestale austriaca senza particolare erudizione. Era responsabile di una vasta area di bosco e c’erano spesso problemi su come portar fuori dal bosco i tronchi per le segherie.
Scoprì dei modi di lavorare con l’acqua che la scienza ancora non accetta. Poteva costruire canali artificiali, acquedotti, che trasportavano tronchi usando piccolissime quantità d’acqua – a patto che venisse fatto in particolari momenti, come quando c’è la luna piena, a mezzanotte. Uno dei principi che scoprì è che quando l’acqua gira su di sé, ruota in un certo modo, schizza via dal recipiente e accelera per conto proprio. Altri cercarono di copiare il suo sistema, ma non funzionò mai – per cui venne tenuto in grande considerazione e con un certo timore. Era uno scienziato naturale. Poteva sedersi di fianco a un fiume per settimane solo per osservare lo scorrere dell’acqua. Era affascinato dai pesci perché, secondo lui, non avevano una muscolatura sufficientemente potente per saltare le cascate e nuotare risalendo forti correnti. Diceva che salmoni e trote usano lo stesso principio dei mulinelli d’acqua per risalire la corrente. Sviluppò quella che venne chiamata “turbina a trota”, che, una volta avviata, continuava a produrre enormi quantità di corrente. Adolf Hitler sentì parlare di lui e gli diede un laboratorio con possibilità illimitate. Una delle implicazioni del suo lavoro era che, quando generi un’enorme quantità di energia, cominci di fatto a contrastare la forza di gravità e questo è uno dei concetti base anche della meccanica quantistica.
Il generatore di Schauberger venne usato per una serie di macchine volanti che assomigliavano da vicino agli UFO, sia nelle loro caratteristiche di volo che negli effetti elettromagnetici sulle vicine radio, luci, etc. Queste macchine raggiunsero velocità di oltre 2000 km/ora nel giro di secondi – e questo succedeva intorno al 1930. Ufficialmente non abbiamo superato il muro del suono fino al 1950, quindi queste erano cose davvero rivoluzionarie. Gli Alleati sentirono parlare di Schauberger e mandarono un commando apposta per catturarlo e distruggere il laboratorio, cosa che riuscì. Venne portato negli Stati Uniti e interrogato per più di un anno. Gli venne promesso un laboratorio che non gli fu mai dato, finché poi morì. C’è un uomo in Inghilterra che si chiama Searl, il quale ha sviluppato un generatore simile. Il suo primo modello ruppe l’albero motore, accelerò a un ritmo incredibile, sfondò un soffitto di cemento armato e non venne più ritrovato. E di nuovo tutte le radio della zona impazzirono e ci furono parecchi avvistamenti di luci volanti… Fece la cosa tre o quattro volte.
Negli USA c’è poi Richard Newman, che ha un’auto che funziona da vent’anni con un motore di questo tipo. È stato controllato. È apparso molte volte in TV e di solito, dopo lo show, qualcuno con un camice bianco da scienziato e una piastrina di riconoscimento sul taschino, dice “Divertente, non è vero? Ma tutti sappiamo che è solo uno scherzo.” Questa è la cosa che mi affascina: la psicologia del rifiuto delle cose che non entrano in un modello, nella nostra visione dell’esistenza.
Collego il mio interesse per questi fenomeni col mio essere spirituale attraverso il filo della meditazione. Uno dei primi fili che ho trovato è stato l’antico sistema di cura cinese dell’agopuntura. Ero affascinato da come chiunque senza la sofisticata tecnologia moderna, senza microscopi, poteva tracciare la mappa del sistema energetico del corpo e per giunta così nei dettagli – meglio di come lo possiamo fare noi. La mappa venne rivelata attraverso il viaggio interiore, in profondità, collegandosi all’universo, al divino, al mare di consapevolezza. E ho avuto delle esperienze io stesso, piccole, ma evidenti, dove le cose sono state rivelate a me in modo simile. Si parla di “una scienza unica” con una dimensione interiore, la meditazione, e una dimensione esteriore, la scienza, ma dove le cose rimangono collegate tra loro. Due poli dello stesso fenomeno.
Mi è chiaro che quando andiamo dentro di noi ogni cosa diventa accessibile. Siamo tutti delle porte sull’universo. Dopo anni di tentativi dall’esterno, attraverso la porta della scienza occidentale, trovo che l’unico modo sicuro per trovare la verità è di andare dentro. Non sto dicendo che chiunque mediti scoprirà sistemi rivoluzionari nel campo della fisica e della medicina – quello penso sia un dono specifico legato all’interesse – ma penso che, siccome sempre più persone meditano e nel loro lavoro hanno a che fare con la dimensione dell’energia universale, ci sarà un aumento delle scoperte tipo quelle di cui ho parlato.
L’attuale approccio della scienza ha raggiunto i suoi limiti. Migliaia di anomalie sono state scopate sotto il tappeto. Di fatto ora c’è una tale montagna sotto il tappeto che è impossibile non inciamparci in continuazione. Per questo si sta riconsiderando da più parti l’approccio Eterista. Adesso viene chiamato stato di vuoto – o mare di vuoto, o punto zero – ma è sempre la stessa cosa. Quando arrivi allo zero cosa succede? Stanno scoprendo che esiste ancora qualcosa dopo lo zero: la sorgente stessa.
A proposito, è affascinante ricordare che in matematica non esisteva lo zero prima di Gautama il Buddha e il suo concetto filosofico di shunyata, vuoto. Questo è ciò che ha ispirato i matematici a includere lo zero nei loro calcoli e formule. Non giunse in Europa fino al XII˚ secolo e venne, all’inizio, violentemente represso dalla chiesa cattolica. Lo chiamavano “il numero del diavolo”. Succedeva questo perché, fino ad allora, la matematica era considerata parte della filosofia e l’intero sforzo era di riportare tutto ad “uno” – allo stato di unità. Quindi non esisteva uno zero, se non usato per descrivere i numeri dal dieci in su. Lo zero entrò nell’uso generale nel XVI˚ secolo quando venne messo davanti all’uno. In seguito poterono muoversi al disotto dello zero, usando i numeri negativi, aprendo la porta alla matematica moderna.
Vedo una forte interconnessione tra meditazione, matematica e scienza. Le cose sono interconnesse, sia che lo vediamo oppure no. E siccome cresce la meditazione nel mondo, questa interconnessione diventerà sempre più ovvia e, spero, produrrà un numero sempre maggiore di risultati benefici.
Joe Ananda Sari
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