Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".
La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.
venerdì 7 agosto 2009
Il Silmarillion di JRR Tolkien
Il “Silmarillion” è un racconto mitico-cosmologico in cui Tolkien narra tutte le vicende della Terra di Mezzo dalla Creazione del mondo alla Terza Era ossia quella in cui si svolge la vicenda del Signore degli Anelli. Ma questo mito non si limita ad essere un mero “antefatto”: è un racconto potente e suggestivo che punta proprio come ogni vero mito a svelare l’origine del mondo materiale e soprattutto di quelle categorie metafisiche ed esistenziali con cui ogni uomo in ogni tempo si è trovato a fare i conti: Bene, Male, Superbia, Caduta, Nostalgia di Infinito, Finitezza del’Uomo, Potere, Arte e così via.
Il titolo prende il nome dai Silmaril, gemme in cui è incastonata la Luce degli Alberi della Vita che illuminano Arda, la Terra primordiale. Saranno queste gemme di ineffabile bellezza e potere a muovere la vicenda, una vicenda di guerra e distruzione in cui il desiderio del possesso dei Silmaril condurrà gli Elfi a rinnegare e tradire gli Ainur (creature angeliche che avevano il compito di custodire la Terra ), ad uccidersi tra loro e subire la forza devastante di Melkor, Ainur decaduto e Signore delle Tenebre.
La grandezza dl Silmarillion sta nel suo essere “aperto”: la conclusione non è una vera e propria fine, ma piuttosto il punto ad un capitolo di una storia ancora più vasta; molti punti rimangono ancora da sciogliere (ad esempio cosa ne sarà degli Uomini morti, a cui Iluvatar ha promesso un dono preziosissimo ma non rivelato; cosa ne sarà della Terra di Mezzo dopo il Giudizio Universale di Iluvatar atteso da molti) ed è come se il Silmarillion non fosse solo l’antefatto a Lo Hobbit e al Signore degli Anelli, ma il proemio ad una storia di cui anche noi siamo parte.
Lo consiglio a chi sta sotto l'ombrellone, a chi fa escursioni in montagna, a chi passeggia per campagne e ai molti inchiodati a casa. E a tutti i ricercatori del Cern, che non trovano ne troveranno mai la particella di Dio. Chi vuole intendere, intenda.
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Bellissimo libro, molto intrigante.
RispondiEliminaMa è "solo" un libro = frutto di fantasia.
Quanta verità nella "finzione"!
RispondiEliminaPurtroppo Zret è talmente abituato a trovare la verità nella finzione che non riesce più a trovarla nella realtà!
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