Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

sabato 3 ottobre 2009

IL MURO DI SATANA



Inseguo un ben radicato e ramificato filone della dissoluzione, quello che si cela nei fatti della cultura e del pensiero satanico, destinati ad influire enormemente e per risonanza nella nostra società di massa, oggi pervasa dal consumismo sfrenato e da una notevole perdita di identità dopo le vicissitudini terribili di questo secolo sterminato sulle nostre spalle. Vi si aggiunge il peso stesso delle contraddizioni umane, legate ad una antropologia intrinsecamente limitata e alle condizioni di vita sociale in certe parti del mondo ancora drammatiche e disastrose. Su questo scenario, già di per sé catastrofico, si innesta la guerra eterna tra Luce e Tenebra. Ciò che, da adulti informati, possiamo convenire di chiamare (credenti e non credenti), Paraclito ed Anticristo. I ricercatori di Luce, che possiedono una fondata prospettiva verticale, hanno ragione di cogliere, con preoccupazione, i segnali di Shiva e di Dioniso, entità disgregatrici, che sono all'opera sulla ribalta del tempo, e sul palcoscenico della storia. E non credete amici del blog che usi metafore mitologiche, intendo proprio letteralmente che le potenze infere suddette sono in azione sul nostro piano terreno.
I comunisti, nello loro escatologia monodimensionale, ritengono o hanno ritenuto invece che tutti i segnali della dissoluzione fossero comunque l'avvisaglia di tempi migliori a venire, del realizzarsi ultimo della storia umana per sorti magnifiche e progressive, per poi finire a propria volta in un bagno di sangue nei gulag del paradiso promesso. Una terza componente (distruttiva, satanica, nihilista), sarebbe del resto emersa in questi anni di apparente "pace augustea", dalle condizioni stesse dei tempi moderni, che sono sotto gli occhi di tutti. C'è poi l'umanità gemente, la più parte di noi che si trascina come cosa, quasi nulla avendo da sperare. Ma il "là" dove si muore di fame, sembra sempre più corrispondere al "qui" dove si muore di vita. Troppe componenti diverse, e su piani distinti, interagiscono violentemente, passando dalla sfera del corpo alla sostanza dell'anima. Potrei aver individuato, in questa terribile scissione rimescolante se stessa di una certa cultura contro-iniziatica, una radice metafisica esplicativa, il che farebbe parte del "serpente" e non della "colomba", senonché è l'essere infidi come serpenti la virtù stessa che permette di restare colombe. Il gap è di quelli tremendi. I tempi sembrano consumarsi senza l'aria di un rinnovamento. Anzi l'alito della morte stagna sulle nostre soglie. L'Anticristo (che opera da dentro tutti gli idoli e guida gli dèi della dissoluzione) è il veniente, e lo si teme, anche se le gerarchie ecclesiastiche cristiane sono in altre faccende affaccendati. Spetta a noi laici, di qualunque fede e percorso spirituale, divenire sentinella sveglia.
Il capitalismo ha, può avere, un volto umano? Il satanismo affligge d'un male sotterraneo questa società occidentale, racchiusa nelle sue prigioni di cemento, non più a contatto con la magia naturale delle cose e gli antichi spiriti animistici, che pure un tempo agitavano altri terrori. Delitti inauditi, stragi impossibili. Il maligno sembra dunque scatenato. E c'è chi lo invoca in fedi e riti rovesciati. Ma anche per adorare Satana bisogna avere una fede. E può essere che simili fedi siano in effetti un bisogno, quale esso sia, di questa povera umanità smarrita, in passato più che altro avvilita nel corpo, e forse oggi molto più percossa nell'anima. L'uomo e il danaro non hanno più bisogno l'uno dell'altro. Il danaro si produce da solo. E l'uomo verrà speso o sarà investito come lo è stato il danaro in passato. Il rischio allora era di perdere tutto il danaro. Adesso il rischio è di mettere in pericolo moltissima gente. Siamo nello sprofondo, più assoluto e cupo, dell'abisso dell'Anticristo. L'uomo non è più lo sfruttato produttore di un "plus valore", è divenuto cosa, materia informe. A proposito, volete conoscere l'indirizzo dove è assiso l'anticristo? Guardate l'immagine del post. E non è una metafora, di là dal muro si parlano idiomi alieni.

2 commenti:

  1. Shiva e Dioniso non sono potenze infere impegnate nella dissoluzione di questo mondo.
    Sono Dei appartenenti ad altri pantheon celesti da non confondersi con le potenze ctonie gnosticamente definite come 'Arconti' (ma anche lì, ovviamente, vi sono delle gerarchie invertite e caratterizzate, mano a mano che si scende, da una graduale specializzazione nel fare il male).

    Sia Shiva che Dioniso si presentano come divinità dell'eccesso, lontane ormai anni luce dalla nostra delicata sensibilità di persone allevate in seno al Cristianesimo. Ma a tutti gli effetti tali Dei hanno avuto dei culti misteri di natura salvifica ad essi dedicati. E non mettiamo in dubbio il fatto che, nel corso dei secoli e dei millenni, per la grazia da essi promanante, una gran quantità di loro fedeli hanno ottenuto la Liberazione.

    Ad esempio Ramana Maharshi era un asceta consacrato a Shiva. Ma con lui anche tanti altri.
    E che dire poi dei Misteri di Dioniso in parte trasferiti nel Cristianesimo?
    La trasmutazione dell'acqua in vino è un miracolo tipicamente dionisiaco che il Quarto Vangelo si perita di riesumare. E lo stesso Cristo è da considerarsi, almeno per certi aspetti, un novello Dioniso. Il sacrificio del proprio corpo favori degli altri è infatti un momento fondante del mito dionisiaco stesso...

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  2. Rispetto i tuoi distinguo che hanno in una certa maniera, una loro logica interna ad una visione unitaria del trascendente. Se valuto infere tali deità, lo faccio sulla scorta di esperienze e non da posizioni religiose secondo dicotomie paganità/cristianità. Tu conosci, Paolo, il libro a cura di Zolla, Dioniso il dio dell'ebbrezza, in pratica una apologia del culto antico e moderno di tale potenza e sebbene gli autori, in varia misura, ne tracciano un profilo edulcorato quando non addirittura un tributo genuflesso, è proprio nelle loro descrizioni di esperienze specifiche che emerge un quadro allarmante, diabolico in pratica, del culto in esame. Paolo, credo che tu debba convenire con me sul fatto che se esistono, ed esistono, tali divinità, loro agiscono in chiave se vuoi incomprensibile, attraverso la distruzione però, e questo è incontrovertibile. Forse semplifico, però quando senti puzza di sangue e melma in certe parti del mondo, lì è passato il furore ubriaco della potenza nemica all'uomo.

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