Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

martedì 20 ottobre 2009

INTERMUNDIA



Descrivo da tempo quanto accade in quel luogo di tenebra, il lato d'ombra del mondo, dove i dominatori dell'oscurità con tutte le loro forze sospingono la nostra Vita verso la dissoluzione. Qui, le categorie sociopolitiche e tantomeno psicanalitiche non servono. Ci vuol ben altro. Mi sono sforzato a limitare, per quanto possibile, il sensazionalismo tipico nell'affrontare tematiche per definizione “inquietanti”. Oggi assistiamo al proliferare di una pubblicistica priva di rigore, di serietà, tutta rivolta a sparare titoloni sui presunti tempi della fine, su date terminali derivate da previsioni antiche, di contro i compagnucci della premiata ditta della Ragione - scienziati prezzolati, cicapiedi e cronisti di regime - spengono ogni fuoco irrazionalistico a loro giudizio, adducendo statistiche, formulari, teoremi per dimostrare che è impossibile dimostrare altrimenti. In mezzo a questo can can, tra archeofuturisti e contattisti pleiadiani, ho la pretesa folle di fare un po' d'ordine. Non sono il solo. Altri coraggiosi attraverso il web, stampa, libri, in Italia e all'estero, incuranti di possibili rappresaglie, testimoniano in prima linea che c'è dell'altro, oltre la vulgata politicamente corretta.
La breve disanima, vuole solo introdurre la questione più importante, la ragion d'essere del mio lavoro. Denunciare l'intermundia, il lato oscuro del mondo, e i suoi addentellati con la realtà ordinaria. Perché non basta conoscere l'entità del nemico, occorre scoprire da dove viene per meglio muoversi. Non mi servirò di strumenti filosofici o teologici consueti. Quello che ho imparato, appreso, metabolizzato, lo devo all'esperienza e alla lettura di una certa letteratura, considerata dai critici professionisti come trash, infantile, e per i progressisti, fascistoide. Cito su tutti H.P.Lovecraft, il solitario di Providence, Arthur Machen, Gustav Meyrink, J.R.R.Tolkien, C.S.Lewis. Se volete veramente comprendere cosa sta succedendo dietro le quinte della storia, cosa si muove tra le pieghe della realtà, se non volete farvi ingannare dai piazzisti dell'occulto, è a questi autori che dovete rivolgervi. Abili, consci o meno poco importa, attraverso la letteratura ad indicare e sondare la linea di confine tra l'ordinarietà e l'altro regno, l'intermundia, che ci sovrasta. Caratteristica di molti dei libri dei suddetti autori, riguarda la descrizione di fatti e posti ordinari, dove improvvisamente irrompe un altra realtà, un mondo oscuro, retto da leggi diverse da quelle della fisica. I personaggi, che per le ragioni più diverse si imbattono con l'intermundia, rimangono sconvolti, disorientati. A volte reagiscono e cercano la via d'uscita, combattendo l'orrore con coraggio e con fede, in altri casi sono invece travolti e perduti.

Conobbi alcune persone insolite, tanto per cambiare, a Viterbo negli anni settanta. Un ingegnere, un ricco commerciante, un dirigente di banca, un professore liceale, una giornalista di un quotidiano politico nazionale di sinistra (i democristiani evidentemente erano interessati ad altre magie), un principe addirittura, un'attrice scandinava, insomma persone appartenenti ad ambienti della medio alta borghesia dell'epoca. Erano venuti a sapere da un comune amico, che in quel di Viterbo c'era un tipo come il sottoscritto che si dava molto da fare in ambiti diciamo così, particolari. Provenivano da Roma e avevano la strana abitudine di commerciare con le entità malefiche tratte dalle invocazioni contenute nel libro Necronomicon, redatto dall'arabo Abdul Alhazred. Tale testo in realtà – ma si può definire la realtà? - è uno pseudobiblium, frutto della fantasia di Lovecraft che lo utilizzò nei suoi racconti sui miti dei Grandi Antichi. E tuttavia, amici, tuttavia la strana combriccola di stregoni utilizzava proprio le formule descritte nel libro magico, onde evocare demoni-titani e divinità oscure degli spazi profondi. I praticanti erano perfettamente a conoscenza dell' origine letteraria del grimorio, ma affermavano tranquillamente che certe potenze si servono di certi canali, camuffati appositamente per selezionare i propri adepti. Fui invitato da loro a recarmi presso il lago di Bolsena, intorno alla mezzanotte, per assistere all'apertura di un portale magico per far entrare chi aspettava di fuori da millenni. A quel tempo ero di bocca buona, se c'era un fosso mi ci buttavo. Volete sapere come andò?

6 commenti:

  1. Quelli da te menzionati sono autori dai quali si apprende molto. Attraverso la "finzione", ci si inoltra in territori di realtà parallele. Le definisco così in mancanza di una dicitura migliore. Nel nostro mondo tridimensionale con la sua strana appendice cronologica, si aprono spiragli verso l'ignoto. E' un piano che un tempo credevo potesse appartenere solo alla fervid fantasia di romanzieri e pittori, ma oggi...

    Naturalmente sono arcicurioso di leggere il seguito della storia.

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  2. Lovecraft è stato per me l'inizio di tutto, all'età di 12 - 13 anni. Fu il primo autore in assoluto che lessi , i primi libri che mi passarono per le mani furono le sue storie. Rimasi letteralmente sconvolto, gli vengono spesso mosse critiche sia verso lo stile che lo schema dei suoi racconti, ma credo che non esista null'altro di simile potenza(ma potrei sbagliare,non avendo letto gli altri autori citati). Ebbe su di me un effetto destabilizzante, grazie alle sue storie i miei orizzonti si ampliarono all'infinito tanto da far svanire istantaneamente qualsiasi pregiudizio ci fosse in me riguardo qualsiasi argomento. Ricordo benissimo che nei primi tempi dopo aver letto Dagon, Nyarlathotep e Il Richiamo di Cthulhu, avevo spesso visioni ad occhi aperti, mi passavano letteralmente immagini vivissime dinanzi agli occhi, ed ebbi anche uno stranissimo sogno con elementi che combaciavano con i suoi racconti. E intuitivamente percepivo che ciò che vi era scritto nelle sue storie, non era affatto solo fantasia, pur non avendo nessuna certezza o straccio di prova a sostegno di ciò che sentivo. Mi chiedo già allora da dove venisse tale certezza.

    Attendiamo il resto della storia!

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  3. Grazie Zret e Vitae del vostro prezioso contributo. Autori come Lovecraft, in particolare, e Meyrink per altro verso, rendono vive e descrivibili le paure collettive. Paure non risolvibili con spiegazioni psicologiche, bensì dettate da richiami ancestrali di eventi lontani nel tempo ma presenti nella nostra memoria bio-storica. I racconti del solitario di Providence valgono ben più del loro stile ridondante e datato, valgono più di qualsivoglia trattato sociologico o storico moderno. Aprono la porta a ciò che abbiamo dimenticato, occupati come siamo a gingillarci con la tecnologia o piegati dalle problematiche sociali. Non credo fino in fondo allo scetticismo e ateismo di HPL. È mia convinzione che mascherasse dietro un razionalismo di maniera, una visione della vita e dell'uomo di amplissimo raggio.

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  4. In quella combricola di gente dedita all'occulto mancavano solo qualche monsignore o qualche vescovo di Santa Romana Chiesa. Eppure si dice che il Cardinale Paul Marcinkus avesse celebrato insieme a George Bush sr. un rituale con tanto di sacrificio cruento naturalmente umano in un posto fatidico e sotterraneo dell'Urbe (non ricordo quale) ma comunque legato ad ascendenze etrusche.

    Personalmente non mi sento particolarmente curioso riguardo al lato d'ombra del nostro mondo ('The Dark Side of the Moon', come ci ricordavano i Pink Floyd).
    Una dimensione di follia, di incubi, di orrori, immagino. E' pur vero, come ci ricorda Sédir che 'Il faut tout savoir, il faut tout connaitre', ma preferisco volgere i miei pensieri verso 'un più spirabil aere' lasciando eventuali investigazioni in tali dimensioni sottili a chi detiene particolari protezioni o scudi.

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  5. Paolo sei un saggio, per cambiare. È vero, quella è una dimensione pericolosa che non apporta ricchezza interiore, ma terrore, potere non governabile, ma il più delle volte follia.

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  6. Una volta mi scrivesti "provare sulla tua pelle", riguardo a chissa quale argomento. Ebbene io pensai proprio al Necronomicon. Comunque quoto, a girare il manico nel torbido, si resta solo scottati e con un pessimo sapore in bocca. E fare andaae via il sapore, non è nemmeno tanto facile, dopo.

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