Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

giovedì 15 ottobre 2009

PER BOSCHI A CERCARE LA MIA ANIMA SMARRITA



Vivo non distante dai boschi dei monti Cimini, corona pangea di Viterbo, e non di rado per Ottobre me ne vo lungo i demaniali sentieri rossastri che portano ai castagneti, pregni di ricci dai saporiti frutti. Lo scenario è incantevole. Ottobrate fredde ma magicamente familiari, accoglienti, mi ricordano che da ragazzinetto quanto godevo di questo profumo d'alberi, di funghi e il gusto a passeggiare per quel morbidoso terriccio, coperto da tappeti rossigni e marroni. Sarò retorico, romantico? Macché, sono un empirista dello spirito e quindi valuto con dovuto distacco tali cose per meglio capirle. Il camminare tra questi castagni mi procura effettivamente una esperienza di vetta, come ce la descrive Abraham H. Maslow. È un ascendere, è un sentire interno dove una sorgente d'onda si libera finalmente dalla materia, da questo inspessito corpaccio umano, mai abbastanza trasmutato alchemicamente, libera dalla primitiva forma sensoriale. Sembra un crescendo pucciniano, l'onda sale dal plesso solare e si irradia, cresce ancora. Fugge dalla mia testa e tuttavia mi inonda di un tepore buono. Non ho paura. Ho provato tante volte a sganciarmi, dapprima adoperando tecniche interiori, poi ogniqualvolta entro attraverso gli argini del visibile, all'interfaccia mondano e sovramondano, allora mi riempio. Luoghi boschivi, grotte, fosse nascoste, tracce ipogee di antichi parenti, sorgenti d'acqua ferrosa, laghi vulcanici, strapiombi che danno su vallate immense come immense sono le montagne azzurre del nostro piccolo Tibet dell'alta Tuscia: queste le coordinate dell'anima del mondo confinanti con l'anima dell'uomo. L'onda levita e risucchia verso l'alto questo soma altrimenti statico e per me, amici, è la percezione pura, netta, della vera acqua celeste in cui siamo immersi.
Per quanto il disastro dell'occidente si acceleri, malgrado gli strenui sforzi del systema per rubarci l'anima e sia chiaro come pure la religione stia perdendo la partita, tuttavia guardando per aria i rami gonfi di quelle pallette spinose piene di castagne, il pane dei poveri per molte generazioni, mi resta la calma, così da potermi finalmente sentire chi sono. Perlomeno la pausa della distanza. Perciò, tra questi castagneti e respirando lentamente, la collera perde senso e l'anima si affaccia incuriosita.

5 commenti:

  1. Empirista dello spirito è bellissimo! Provo le stesse cose anche io, qui in Sardegna. E' la ragione per cui ero venuta in vacanza a Luglio,e poi sono rimasta qui! Pensa che mi sono accorta di ciò che mi circonda solo da pochi anni. Prima era come se non mi rendessi conto di cosa fosse la natura. E di che posto occupassi io, in questa Terra. A guardarla, ora, mi sembra di stare sotto effetto di qualche allucinogeno. Un cambiamento di prospettiva che non riesco a spiegarmi, che inizialmente mi spaventò un po'. E' strano, perchè ti senti piccolissimo e grandissimo allo stesso tempo. E parte di qualcosa, che senza il tuo esserci, non avrebbe lo stesso senso. Curiosamente ogni volta che scrivi un post, io ho affrontato lo stesso argomento che posti con qualcuno poco prima o il giorno prima. Che strano sincronismo. Ho provato anche a scriverti una mail, ma la mia casella di posta fa le bizze. Un saluto.

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  2. é la Natura che ti scopre nel momento in cui la scopri tu. È un incontrarsi. Troppo tempo passiamo tra le beghe del lavoro profano, in città parcheggio, tra fumi e veleni. Stiamo sputtanando il mondo e continuiamo a trastullarci tra giochini elettronici, calcio, problematiche sociali...è tutta qui la vita?

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  3. Anch'io, come Beth, sono rimasto colpito dall'efficacissimo ossimoro "Empirista dello spirito", vertice di un bellissimo testo, denso di emozioni e di elfiche fragranze.

    Amo ripetere che la natura è il volto visibile di Dio: sfigurarla è hybris.

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  4. Complimenti, una bellissima pagina di un esoterista 'sperimentale', alla faccia di tutti quelli che si attaccano a sistemi precostituiti, terrorizzati appena si metta in discussione qulcosa affermato da altri.

    Difficile, anzi difficilissimo forare la crisalide nella quale stiamo racchiusi. Troppi impegni, troppi condizionamenti derivati dal vivere in questa dimensione, troppa intossicazione del mentale. Se tu di anni ne hai 51, io ne ho 57. Personalmente non nutro molte speranze in merito.

    P.S.Ti faccio le pulci: il 'crescendo' cui fai cenno è 'rossiniano' e non 'pucciniano'.

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  5. Paolo, la mia ignoranza sulla lirica è stata scoperta. Non si finisce mai di imparare. Grazie, se ne hai voglia fammi sempre le pulci. Anche io a volte te le ho fatte, ma sempre e comunque con fraterno spirito.
    Caro Zret, concordo in toto con te: la natura è il volto visibile di Dio. E quante volte infatti si bestemmia.

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