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sabato 10 ottobre 2009

UFOLOGIA, È TEMPO DI MORIRE




Il titolo non vuole essere iettatorio. Non mettetevi a far scongiuri. È solo una provocazione. Perché? I primi avvistamenti di oggetti volanti non identificati del dopoguerra, di una certa rilevanza mediatica (se ne vedono da millenni), iniziano il 1947 con Kenneth Arnold che rappresenta storicamente il moderno precursore dell'enigma dei dischi volanti, e così da notizia curiosa da trafiletto è diventato fenomeno di massa. Il contattismo con George Adamsky, assume una sua dignità se non culturale, certamente popolare, sebbene rimarrà un fenomeno di nicchia a livello di studio e approfondimento. Ondate di avvistamenti, rapimenti alieni, tracce extraterrestri più o meno controverse, messaggistica, sono i temi tipici dell'ufologia mondiale, con modalità e sensibilità differenti a seconda della competenza e predisposizione degli studiosi di settore. Da noi, il CUN e la sua costoletta CISU, rappresentano ormai – e lo dico con tristezza – macchiettistici tentativi di rendere accettabile l'inaccettabile presso ambienti scientifici ufficiali. Il CUN col compagnuccio fidato CISU, sono espressioni geografiche del paese che non c'è, conditi con dosi massive di superbia, questa veramente incomprensibile, e operazioni di visibilità e ipertrofia dell'io, che trovano l'araldo nel ras del quartiere Roberto Pinotti, certo un po' imbolsito e preoccupato soprattutto alla sua visibilità mediatica. È tempo ormai di dire basta a questa forma di rappresentazione dell'ufologia. Sembra essere l'eterna promessa della scienza.
Non ci si può impiccare ai vecchi protocolli di ricerca datati anni 60/70; non possiamo limitarci ad organizzare convegni annuali, che il più delle volte son soltanto ribalte per contattisti stagionali, scienziati che si danno allo spiritualismo, ufologi stranieri stanchi da jet lag e satolli per le abbondanti libagioni all'italiana. Suvvia, svegliamoci una buona volta. Da quando lo staff de Il GdM insieme a Dario Spada promossero coraggiosamente la ricerca privata sulle tematiche dell'insolito, non è stata fatta poi così tanta strada.
Ma nuove energie scorrono. Compito è quello di soppiantare il vecchiume pinottiano. C'è un cambio di paradigma, come usa dire oggi. Maurizio Baiata, Corrado Malanga, Adriano Forgione, Mike Plato, Lavinia Pallotta e pochi altri, incarnano un nuovo piano di coscienza in ambito ufologico. Una vera e propria rivoluzione copernicana. Caratteristiche di questa nuova onda sono la conoscenza, il pathos e l'amore per la verità, e soprattutto un approccio onnicomprensivo ad una materia così scottante ed elusiva, che non può più essere appannaggio di una scienza inchiodata agli sponsor e ad interessi ideologici. Baiata & Co. hanno in pratica dato il colpo finale al palazzo già pericolante dell'ufologia, da poter costruire sulle sue macerie non un altro edificio statico e confortevole, ma un ponte verso le stelle.
Il nuovo piano di coscienza, onda anomala per capire fenomeni anomali, mi vede sostenitore attento ed entusiasta, poiché soltanto una visione olistica, unitiva, mitica, oserei dire gnostica, è in grado di avvicinarci alla verità sul problema-u.f.o..
Dal canto mio, ho la presunzione consapevole di aver scardinato una porta che lascia intravedere un frammento di verità sull'uomo e il suo posto nell'universo, così da percepire i segnacoli luminescenti che da tempi immemorabili appaiono nei nostri cieli, in un gioco cosmico però dai contorni ambigui.

4 commenti:

  1. Su questo argomento non mi trovo d'accordo, Angelo. L'ufologia è anche Jacques Vallee, come tu stesso fai notare con la foto di incipit. Non riesco a capire per quale motivo, non esista in Italia un gruppo di lavoro e di ricerca unito, scevro da correnti come invece è, peggio che nella politica. Capisco che il fenomeno UFO vada visto sotto vari aspetti, ma alla fine lo scopo di di tutti è lo stesso. Trovare la verità. Sarebbe più intelligente, a prescidnere dalle idde diverse, collaborare al fine di trovarla. Anche quanto avvenuto a Fatima, ad esempio, può essere considerato un evento ufologico. Le consclusioni che se ne traggono sono solo il frutto dei nostri background culturali. Per tanto la pastorella povera e ignroante crederà che è la Madonna, il fisico ateo crederà che sia un fenomeno atmosferico, il sognatore che sia un ufo. Ma ciò non toglie che l'avvenimento sia stato. Bisognerebbe unire le forze e capire il perchè. Credo che tenere il piede in due/tre scarpe, in questo caso, sia doveroso. Prendere una posizione, rischia di creare un paraocchi ad altre eventuali possibilità.

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  2. ps : non capisco perchè, ma ogni volta che ti scrivo soffro di disgrafia. Deve esserci un motivo, ma non capisco quale.

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  3. Cara Beth disgrafica, la parabola discendente del CUN è inequivocabile, non solo sul piano ideologico, ma è sul piano operativo che mostra vuoti sospetti. Chiacchierano, compaiono in tv, si danno da fare per pubblicizzarsi, in realtà è fumo. Poi c'è un aspetto che per me li taglia fuori da ogni ricerca genuina: cercano l'affermazione scientifica e istituzionale. Hai ragione nel dire che bisognerebbe unire le forze, ma è possibile unirsi a chi ha già tradito? La foto di Vallèe e Hynek sono emblematiche di una ufologia sempre all'avanguardia, aperta, intelligente, pulita. Io da una vita cerco di allargare il campo visivo, tanto da abbracciare tutto e niente escludere e mi son fatto convincimenti profondi in virtù di tale approccio. Pinotti usa ancora il rasoio di Occam per radersi, ma si è tagliato innumerevoli volte. C'è quello elettrico, suvvia. Grazie Beth per la tua attenzione. Obblighi a riflettere e precisare. È una gran cosa.

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  4. D'accordo, Angelo con quanto scrivi ma tieni conto che gli ufologi devono stare attenti a quanto divulgano, ammesso che conoscano del materiale riservato. Trattasi di una categoria a rischio elevato, prova ne sia tutti quelli che sono morti in circostanze mai chiarite.

    Ne ho visti alcuni come Baiata parlare in pubblico, ma non ci vuole Sherlock Holmes per comprendere che quando essi parlano hanno il freno a mano tirato.

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