Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".
La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.
sabato 2 gennaio 2010
2010: L'ANNO DI OBAMA
A parte le corbellerie degli astrologi televisivi (mi verrebbe voglia di dar ragione a Piero Angela), l'anno che verrà si presta ad una riflessione realistica e serena, lungi da idiote tentazioni previsionali. Analisi di superfice, se volete, ma significativa per chi è sintonizzato su certi canali.
Ho trovato su internet il documento del PNAC (Project for a New American Century) del 2000, intitolato “Rebuilding the american defenses”, dove i firmatari (Rumsfeld, Cheney, Wofowitz, etc.) parlano della necessità di un pesante riarmo americano, e concludono con la celebre frase…
“Ma tutto questo sarà difficile, a meno che non accada un evento catalizzatore, come una nuova Pearl Harbor”. Poi sappiamo come è andata: attentati, guerre preventive. Oggi Obama che fa? Seguirà il PNAC? Tra un premio nobel da operetta, fondi tossici finanziari, disoccupazione galoppante, il presidente figo tanto amato dai nostri progressisti (se fossi in lui farei i debiti scongiuri), si ritrova come i suoi precedessori in una situazione tipicamente americana: ad una crisi interna, seguirà una internazionale. Finché c'è guerra c'è speranza.
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No, a me il sushi non piace, preferisco pollo alla cacciatore con peperoni.
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