Chi legge "esamini tutto, ma ritenga solo ciò che è giusto".

La mente non è un vessillo da riempire, ma un fuoco da accendere.

giovedì 3 giugno 2010

IUS 18


Scandurra sosteneva che Viterbo, insieme ad altri luoghi fatidici sparsi per il mondo, erano ponti dell'Universo, portali verso scali cosmici. Uno di noi, fissato con le filosofie orientali, aveva ribattezzato questi posti, Sevagram. Sevagram è il nome di un villaggio indiano, nello stato del Maharashtra, già sede dell'ashram del Mahatma Gandhi. Il nome sevagram significa, in hindi, villaggio di servizio. E proprio questo svolgeva Viterbo, un servizio di accesso.
Non fu difficile credere a quanto asseriva il maestro. Le cose che vedevo e vivevo erano oltre ogni immaginazione. Proprio qui, nella mia città avevo l'opportunità unica di accedere a mondi e dimensioni come le descrivevano i viaggiatori mistici, gli sciamani, gli scrittori veggenti, i maghi. La stessa fantascienza del ventesimo secolo, aveva ripreso nelle forme adeguate allo spirito del tempo, i temi dell'esplorazione galattica, l'ultima frontiera oltre i confini terrestri. Verso gli anni sessanta, la sci fi si diresse verso altri lidi, da quelli dell'esplorazione esterna alle esperienze di alcuni coraggiosi viaggiatori alle prese con i mondi interni della coscienza. La letteratura ebbe un ulteriore sussulto. Una nuova espressione documentaristica, romanzesca, speculativa, fece il suo ingresso trionfante sul panorama culturale un po' borghese e stitico, quando non violentemente ideologico. Il Mattino dei Maghi, fu il libro chiave di questa svolta copernicana, forse ben più di quanto si aspettassero i due autori francesi, Louis Pauwels e Jacques Bergier. “Un'opera che getta un ponte tra il fantastico e il reale, tra la magia, la mistica e lo spirito moderno”, così recitava il sottotitolo nell'edizione italiana a cura di Sergio Solmi. La prima edizione Gallimard datava 1960, quella italiana Mondadori, il 1963. Fu un fulmine a ciel sereno. Grazie a questo libro molte persone, di tutte le età e culture, ebbero il loro testo sacro, magari demitizzante ma tosto, intrigante, aperto ad ogni strada della conoscenza. I piani cognitivi si avvicinavano, passato e futuro si congiungevano. Atlantide, i dischi volanti, gli alchimisti antichi e moderni, i superpoteri psi, si ritrovavano in un mix lussureggiante, dalle atmosfere caleidoscopiche. Si era riaperta una porta, non solo simbolica e culturale. Soprattutto il pirotecnico Pauwels, pagano (sebbene convertitosi alla fine del suo percorso, al cattolicesimo) ed ex allievo di Gurdjiev, riuscì a scuotere le fondamenta del piattume occidentale, lanciando segnali per i naviganti nelle terre incognite. Noi ci abbeverammo da questa fonte e grazie alle sue aperture sul fantastico, sul mitico, sulla scienza di frontiera, ci mettemmo nelle condizioni ottimali da poter incontrare Scandurra: un personaggio che non avrebbe sfigurato tra quelli citati da Pauwels e Bergier, anzi. Quello che stavo facendo, oltrepassare i limiti spazio-tempo trasformando me stesso, era la migliore ricezione di quel messaggio.
Non avevo più una struttura biopsicofisica ordinaria, ero unificato. Il mio punto-coscienza era esteso ed espanso: onda-sorgente oltre lo spettro sensoriale. Anche la paura contribuì a realizzare questo mio stato, lo confesso. Si radunano forze, sentimenti, aspettative, volontà, in una sintesi superiore.

Tentai di toccare la porta cristallina, pensando di trovare un ritorno di forza. Pensavo di sentire la durezza del cristallo. Pensavo così, ma le cose stavano diversamente. Era oleosa e plastiforme, vi penetravo con tutta la mano. La sensazione era curiosa, in apparenza sembrava compatta, in pratica era molle. Non realizzai che potessi essere io a trovarmi in una condizione speciale atomica e animica, quindi oleosa e plastiforme: mi venne in mente subito dopo che l'attraversai con tutto il mio corpo. Mai come in questo caso potevo definire il mio, come un corpo fluidico. Il dentro e il fuori, io e la realtà che mi circondava, eravamo comunque cambiati. Come in un grande acquario pieno di olio, mi muovevo lentamente, quasi a sobbalzi, la gravità non era più incombente. Mentre mi inoltravo attraverso quello spazio rosso semi-liquido, mi venivano alla mente pensieri di rivalsa, un po' stizzosi nei confronti di alcuni coetanei che mi canzonavano per le mie fisse col mondo dell'occulto. Adesso mi trovavo a vivere un'avventura straordinaria, lontana dall'esperienze della maggior parte degli esseri umani. Sulla punta della piramide, mi sentivo qualcuno...

Come capitava ogniqualvolta 'mi allargavo', una voce, un ricordo di Scandurra mi ridimensionava.
“Se nasci falco, hai il dovere di volare alto, affrontare le correnti e il mirino del cacciatore che vive in basso. Ognuno ha la frusta per il culo suo”.
Già nei primi tempi, mi profetizzò lo scenario della mia vita che mal compresi e men che meno mi ci preparai.
“Sarai uno di quei rari uomini felici, a cui è concesso di esistere in un sogno da sveglio. Diventerai un apritore di strade perché altri possano percorrerle. Oggi nascondi il tuo segreto, lo difenderai contro tutto e tutti. Domani lo svelerai al mondo. Se costruisci un ponte, loro verranno.”
La mia felicità la avrei dovuta condividere con più persone possibili. Una missione in piena regola. Già ho accennato che Scandurra delineò, per sommi tratti, il grande cambiamento che il mondo avrebbe affrontato intorno all'anno 2012. Ci diede delle consegne. Ognuno avrebbe dovuto adempierle in tempi diversi, ma entro quella data nevralgica. Periodicamente ci ricordava quest'incombenza, ma inizialmente non le attribuimmo molto peso. Erano così lontani quei termini. Il tempo però non si è fatto aspettare. Tutto scorre così velocemente. Il punto di svolta è imminente e più vicino di quanto il calendario segni.

In quella sorta di budello vischioso, sempre più trascolorante verso il rosso scuro, trovai serie difficoltà di equilibrio. Svolazzare in un liquido denso e al tempo stesso solcato da una corrente ascensionale, un vento che mi innalzava, era un'esperienza strana, più da pesce di fondale che da giovinotto assetato di conoscenza. La conoscenza era anche questo, invece: trovarsi in un ambiente nuovo e alieno, che faceva il paio con un sentore interno di emozione e delucidazione. Mi prese una forte agitazione. Incominciava il timor panico. Avevo serie difficoltà di respirazione. Me ne accorsi in quel momento che inghiottivo quel liquido densamente strutturato. Tosse, nausea e vomito in sequenza veloce. Sentivo una pesantezza progressiva che mi cresceva dentro. Affondai lentamente, inesorabilmente. Pensai alla fine. In che modo morivo? Dove terminava la mia vita? Di nuovo mi invase uno scoramento infinito.

Una sala circolare di dieci metri di diametro, scolpita nella roccia, illuminata non si sa da dove, era la mia nuova sede. A pancia in giù, sopraffatto dalla stanchezza, la gola come una fornace, ero vivo proprio perché sentivo dolore. Vuota la stanza, vuoto il mio stomaco. Mi alzai e a sorpresa notai che i miei abiti erano asciutti; niente dimostrava che fossi passato dalla zona rossa. Indubbiamente il servizio di lavanderia e asciugatura era eccellente. Chi erano i solerti padroni di casa? Cercai un qualche segno di riferimento sul muro, nel piancito. Niente che mi conducesse ad una qualche risposta, niente, nemmeno una porta. Ma allora da dove ero entrato? Nessuna fessura o piano mobile. Prigioniero, ecco che cos'ero, prigioniero di una setta di folli adoratori di chissà quale divinità lovecraftiana. Di nuovo la paranoia. Scandurra non mi avrebbe mai mandato allo sbaraglio, tanto meno in una trappola senza uscita. È possibile che di fronte ad ogni ostacolo, davo fuori di testa? Improvvisamente il pavimento insieme al soffitto incominciarono a ruotare in sensi contrapposti. Questi spostamenti non producevano alcun rumore. La loro velocità sembrava quella della lancetta dei secondi di un orologio. Poi, tutto si fermò di colpo, ma non rischiai di cadere come sarebbe stato ovvio. E si aprì un portello al centro del soffitto, da cui discese una passerella, forse metallica, fino a terra. Non vi erano dubbi, qualcuno voleva che vi salissi sopra. Così feci. Misi prima il piede sinistro e poi quello destro e mi resi conto che l'inclinazione era di almeno il 70%. Ma non dovetti elucubrare più di tanto, perché si mosse e mi innalzò lentamente verso l'alto. Sembrava una scala mobile. Intanto il soffitto si era aperto del tutto e nemmeno me ne ero accorto, ma quello che vidi non lo avrei mai più dimenticato.

28 commenti:

  1. Che dire, ogni volta resto così!
    Scusa una domanda scema, ma quando sei "uscito" dalla porta e poi sei "caduto", ti sei ritrovato in un'altra sala, o quella di prima?
    Mi rendo conto che sono dettagli, perdonami...
    Il Mattino dei Maghi... uno dei due - tre libri che, in qualche modo, mi han cambiato la vita...
    Grazie, ancora e ancora.

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  2. Sono senza parole!
    Dunque tutto, compreso il tuo ruolo di "apritore di strade" nonchè il cambiamento legato alla data 2012 erano previsti, o meglio, chiari nella mente di Scandurra ... vorrei sapere di più e, anche io come Giusparsifal, resto a bocca aperta ogni volta.

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  3. E' un 'avventura che dischiude orizzonti indescrivibili e scenari sublimi.

    Comunque vada, sono contento, benché non mi sia stato concesso di vivere esperienze eccezionali e metafisiche, di essermi imbattuto in questa porta verso l'infinito.

    Ad altiora.

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  4. @ Zret: ...
    C'è ancora tempo, no?

    @ Angelo:
    A parte il fatto che Scandurra conosceva lo Stagno-Portale, mi domando se chiunque, tuffandosi in quello specchio melmoso, avrebbe potuto vivere la tua esperienza, magari suo malgrado, non essendo consapevole di quello cui andava incontro... Oppure se la preparazione cui Scandurra vi aveva sottoposto ha fatto si che voi foste la chiave della porta che si è aperta...
    Comunque ... grazie ancora!

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  5. @Alpha Canis Majoris
    La Botola l'apriva e la chiudeva Scandurra. In seguito, dopo molto penare, insegnò a noi come fare lo stesso e ti assicuro non è senza conseguenze conoscere certe cose.
    @Zret
    Se mi son deciso a raccontare Le Cronache, è per mettere a disposizione di chi può e vuole, le metodiche di accesso. La via è sempre aperta, e siccome ho ricevuto un dono, ho diritto/dovere di donarlo ad altri. Il mio blog è un faro per naviganti in balia dei flutti (sarò retorico ed enfatico, ma credo in ciò che dico); i naviganti sono però già a buon punto del tragitto, altrimenti non sarebbero arrivati fin qui. Tutto è scritto, solo che pochi sanno leggere.

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  6. @Alpha Canis Majoris: abbiamo fatto la stessa domanda in due post diversi. La risposta che ti ha dato Ciccarella mi pare un ottimo sprone a proseguire, e cosí dev'essere, perché è la nostra natura piú autentica ad averci portato qui, quando finalmente abbiamo smesso di ignorarla tacitandone la voce "sottile" per prestar orecchio solo al grossolano frastuono esteriore.

    @Zret: Condivido il tuo stato d'animo in merito a questo punto di incontro, che, non dissimilmente dal tuo blog, ritengo nevralgico e di inestimabile valore per viandanti dispersi, cui è offerta una possibilità di ritrovare una Via ancestrale e da tempo sommersa.

    @Angelo Ciccarella: credo che l'enfasi e la retorica risultino stonate solo quando non fondate, e non è certo questo il caso, in cui semplicemente aderiscono alla natura del contesto. Questo blog è veramente un Faro, e la Luce che irraggia è quella della Verità. Questo almeno è il mio "sentire".

    Un saluto a tutti

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  7. ma stai raccontando di Agarti... caspita che colpaccio

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  8. Ciao Angelo,
    Le esperienze che tu racconti sono, nel fondo dei significati, pargonabili a quelle che, nelle consorterie da me frequentate, vengono vissute ma per via del tutto intellettuale. Intendo intellettuale in senso guenoniano, ovviamente, con una componente percettiva e/o visiva appartenente sia allo spazio onirico che conseguenza di meditazioni operate con tecniche precise, oltre che ovviamente con la presenza di un maestro capace di guidare l'operazione.
    Nella nostra dottrina tali esperienze, sia che siano vissute nella realtà fenomenologica, sia che siano una potenza dell'immaginario interiore individuale (non inteso come semplice fantasie della mente) divrebbero equivalere. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi in proposito.

    Ciao e un saluto a tutti.

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  9. Ciao Angelo..La paura a volte soppraffa..è pesante..ed è vero che non ti fa' pensare. secondo me è anche una sorta di allarme fra l' ordinario e l' "extra ordinario".. Sembra una difesa della mente razionale quasi. E' come quando cerchi di fare un viaggio astrale ma non ti ricordi nulla perchè la mente non vuloe fartelo ricordare. Sai cosa mi succede ultimamente? Non riesco a capire se siano vere o no, ma mi vengono in mente delle cose che durante la notte non ricordavo, bagliori, posti in cui mi trovavo,persone che erano con me, o chiunque prendesse quella forma, non lo so ne anch' io. E mi pulsa dietro la testa, dall' attaccamento con la spina dorsale. Mi produce pel d' oca in testa, un sacco.Prima avveniva solo di notte, adesso mi capita anche di giorno. Cavolo, scusa se ti domando, ma mi sembra di essere matto. E poi sto cominciando quella cosa con il cerchio, tutti e due gli esercizi. Sia quello in penombra tipo negativo di cui parli nell' altro blog, GRAAL, e anche quello dei primi post, da far roteare sempre di più, funziona..

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  10. @Sante Asse
    Il lavoro iniziatico di marca guenoniana, lascia poco all'operatività intesa in senso occidentale. C'è un distinguo da fare. Guenon ha raccolto quanto ha potuto dai dati tradizionali a lui trasmessi da iniziati orientali. Raccolto nel senso di render proprio ed esplicito il segnale ricevuto. Operazione questa già di per sé complessa, ma le indubbie doti intellettive del francese, unite ad una impostazione teoretica, hanno fatto sì che una corrente è stata prodotta, agganciandosi alla catena iniziatica perenne. Degli epigoni non saprei darti valutazioni complete; va' sottolineato che certe problematicità personalistiche di alcuni non hanno fatto del bene al movimento, per esempio la tendenza sessuale proibita dello Schuon ha compromesso non poco la corrente. Insomma, se escludiamo una breve allocuzione tecnica su Il Re del Mondo (formidabile nella sua sinteticità e per chi vuol capire, fondamentale per accedere ai piani alti), gli scritti di Guenon sono o teoretici, metafisici e simbolistici, o di rettificazione e critica. Erano pure anni terribili, in un Europa allo sbando, teatro di lotte politiche e criptopolitiche immani; ci voleva qualcuno che riprendesse i fili interrotti della Tradizione, Guenon fu tempestivo.

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  11. Se leggendo il tuo blog a volte mi sento smarrito, leggendo le risposte dei vari amici, a volte, mi capita di chiedermi "Cosa ci faccio qui?", nel senso che capisco che parlate di realtà che mi sopraffanno.
    Spero sopportiate le banalità dei miei interventi, ma mi devo anche sfogare :)
    Fiducioso (e voglioso di capire ed apprendere), continuerò a leggere te ed i commenti...

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  12. @ Angelo

    Non vorrei essere stato frainteso: i gruppi di cui faccio e ho fatto parte non erano propriamente guenoniani in senso metodologico; erano bensì di derivazione gnostico-cristiana e quindi molto più antecedenti. In essi l'opera di Guénon era molto apprezzata e consigliata per tutto quel supporto che tu mirabilmente hai descritto qui ora, ma non erano la sostanza del metodo nè del procedere. Si sa che Guénon non ha tracciato modelli operativi o meno che mai scuole ufficiali a sua impronta. Quello che c'era da risvegliare era stato già codificato (per gli occidentali) nel cristianesimo delle origini e dalle rettificazioni del medioevo crociato (Templari e monachesimo contemplativo in primis)come del resto da lui a più riprese dichiarato specie in "considerazioni sulla via iniziatica" e varie.

    Sul "re del mondo" mi trovi pienamente daccordo; avrebbe dovuto uscire giusto un mio articolo ispirato a questo testo nel numero di giugno di Hera; ma credo sia posticipato, spero, a Luglio.

    @Giusparsifal

    Noi nati prima dell'assassinio di JFK abbiamo il vantaggio di non avere avuto Internet e derivati che ci disturbavano gli studi e le 'uscite fuoriporta'...
    chi si incammina per una ricerca non deve pensare alla meta (se no vi rinuncerebbe da subito)ma al solo fatto di sentirsi in moto...

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  13. quando faccio quegli esercizi sul cerchio, mi capita che vengo fuorviato. Sono le famose interferenze?c' è nessuno che riesce a spiegarmele? Mi sento proprio piccolo in confronto a voi,e forse è giusto così. Condivido in pieno il piensiero di Giusparsifal, anche se anche lui ne saprà sicuramente più di me.

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  14. @ Michele e Giusparsifal ...
    Siamo nella stessa barca, anche io mi sento minuscolo davanti a quanto detto da Angelo e dagli utenti sopra ... ma il bello sta proprio li ... poter aver qualcuno che ha fatto strada prima, e che ci possa dare, nel limite, indicazioni a noi utili ... sapere che una strada da percorrere esiste! l'importante è proprio come dice Sante Asse, ossia vivere il viaggio in quanto viaggio, e non per la meta da raggiungere.
    Michele, posso chiederti quali sono gli esercizi sul cerchio di cui parli?

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  15. @ Michele:
    Come non detto, ho trovato il post sull'altro blog (Graal)

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  16. @Sante Asse

    questo
    http://sacrograal.splinder.com/
    anche se non ho ancora iniziato a leggerlo nè sapevo ci fossero degli esercizi...

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  17. complimenti a tutti..un blog nel blog.. forse lo aveva gia' detto qualcuno!! Michele sono proprio quelle le interferenze .. e piu' andrai avanti piu' saranno forti... ma il consiglio di Angelo e' stato molto utile .. ciao a tutti ..

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  18. @ Giusparsifal

    grazie per la dritta. Questo ennesimo blog mi era ignoto.

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  19. Un esercizio simile a quello suggerito da Angelo l'avevo trovato nel libro "Introduzione alla magia" a cura di Gruppo di Ur...

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  20. Il Gruppo di Ur ebbe un'importanza magica mai abbastanza considerata nel '900. Forieri di nuove energie, richiami, riproposte della Tradizione, Evola, Reghini, Servadio furono decisivi per il riassesto della cultura magica occidentale. Non tutto è condivisibile, ma molto è utile.

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  21. Grazie kikio..;-)
    E' bello vedere però che ci si da una mano.. un grazie a tutti.. e sopratutto al Maestro (nel senso di colui che indica la via)..Aspetto sempre che venga fuori il nuovo post..peggio di una droga. Un bacione a tutti

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  22. E sapete un' altra cosa? Starei delle ore a filosofeggiare e provare tecniche reali con voi, anche perchè, se siamo tutti qui, è perchè qualcosa ci ha spinto, chi più e chi meno. Siamo tutti nella stessa barca.. Ribadisco il concetto di aiutarci, sempre nel limite ovviamente, perchè ognuno deve crescere spiritualmente da solo. Ciao a tutti..

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  23. Sto Leggendo il libro di Pauwels e devo dire che era almeno una cinquantina di anni avanti...=) in parte il lavoro del già citato A.Putney (http://www.humanresonance.org/)dove nel suo libro phi cerca di affrontare molti di questi quesiti con l'apertura mentale richiesta dagli autori del Mattino dei Maghi: la funzione delle piramidi e l'analisi di prove concrete e cimeli che rimandano a una cultura antica molto evoluta da cui deriva ciò che è rimasto di buono in tutte le civilta...

    notevole nel libro di Pauwels il discorso e l'accostamento tra alchimia e fisica dei quanti dove le ipotesi di capacità di liberare grandi quantità di energia da parte di alchimisti non mi sembra poi così tanto remota, anche se per noi figli del positivismo sembra impossibile. Inoltre è interessante il discorso sull'evoluzione personale di colui che fa degli esperimenti. infatti l'osservatore è parte integrante dell'esperimento e per tanto la mera osservazione modifica i risultati; i recenti studi sui cristalli del'acqua da parte del Dr. Masaru Emoto sembrano confermare che l'intenzione modifica la materia(in questo caso la cristallizzazione dell'acqua) è quindi comprensibile come il livello evolutivo dello sperimentatore con le sue intenzioni modifichi il risultato dell'esperimento. é veramente strano notare che gli alchimisti già accostassero come un'unica cosa il lavoro sulla materia che manipolavano e il lavoro su di sè. a me pare inequivocabile che alcuni insegnamenti, siano arrivati ai giorni nostri da una cviltà molto più avanzata di noi attraverso grandi uomini...

    A proposito di piramidi e di strutture geometriche particolari che possono modificare la materia, guardate un po' qua:

    http://www.rexresearch.com/golod/golod.htm

    Ciao amici

    Luca

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  24. Toc... Toc... c'e' nessuno?? Angelino il tempo stringe e tu che fai sei ritornato nello stagno e ci hai lasciato qui...

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  25. la forbice del tempo tra uno scritto e il successivo si allarga volta per volta...sembra che piu' siano lunghi i testi che pubblichi, piu' è il tempo che ci lasci per meditare... ma la sete di sapere, dopo anni di arsura di Sapere, sembra sempre piu' tagliente ed insopportabile... e mi ricorda quando raccontavi dell'angoscia che ti assaliva piu' lungo era il tempo che passava da un'esperienza con Scandurra e l'altra ...

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  26. pdf scaricabile qui http://www.scribd.com/doc/34363133/Incontro-Con-Un-Uomo-Straordinario-18

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